Page 83 - Un fisico in salotto
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Semplicemente  perché  così  facendo  copriamo  il  disco  luminosissimo  del  Sole,

          d’accordo; ma tutta l’atmosfera che ci circonda rimane ugualmente illuminata dalla
          luce del Sole.
             L’atmosfera  diffonde  in  grande  misura  la  luce  solare  e  questa  diffusione  copre
          completamente tutto quello che c’è al di là dell’atmosfera stessa: tanto che, in pieno
          giorno, non vediamo le stelle e gli altri corpi celesti che popolano il cielo; a parte la
          Luna  o,  in  condizioni  favorevoli,  il  pianeta  Venere,  che  sono  particolarmente

          luminosi.
             Gli  astronauti  in  orbita  intorno  alla  Terra  possono  viceversa  ammirare  il  cielo
          stellato  anche  quando  il  Sole  è  alto  nel  cielo  poiché  essi  si  trovano fuori
          dell’atmosfera terrestre.
             Lo  stesso  accade  ovviamente  anche  sulla  Luna,  dove  non  c’è  atmosfera.  Ad
          Armstrong  e  Aldrin  (e  anche  a  Collins,  che  orbitava  intorno  alla  Luna),  sarebbe
          dunque bastato mettere un dito davanti a un occhio per avere un’eclissi totale di Sole

          e vedere cromosfera e corona. Chissà se lo hanno fatto, mentre passeggiavano sul
          nostro satellite!
             Tornando all’eclissi di Kastellorizo, a parte la bellezza dello spettacolo, una cosa
          ha impressionato mia figlia, in particolare, che vedeva un tale fenomeno per la prima
          volta:  la  precisione  cronometrica  con  la  quale  si  avvicendavano  le  varie  fasi
          dell’eclissi, in accordo con le previsioni ottenute attraverso i calcoli astronomici.

             Per  quanto  è  dato  sapere,  già  quattromila  anni  fa  i  Caldei  (l’antico  popolo  di
          origine asiatica che si stanziò nella Mesopotamia intorno al Quattordicesimo secolo
          a.C.)  erano  in  grado  di  prevedere  le  eclissi  attraverso  calcoli,  seppure
          approssimativi.
             Certamente il progresso dell’astronomia ha consentito il perfezionamento di quei
          calcoli  e,  a  questo  proposito,  voglio  ricordare  l’opera  di  un  famoso  astronomo
          austriaco: Theodor von Oppolzer (1841-1886). Questi pubblicò un volume, il Canon

          der  Finsternisse,  nel  quale  sono  riportati  con  assoluta  precisione  tutti  i  dati  che
          riguardano le eclissi di Sole e di Luna dal 1207 a.C. al 2163 d.C.!
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