Page 68 - Un fisico in salotto
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I quarks
Il programma televisivo Quark di Piero Angela è stato senz’altro, a mio avviso, uno
dei più interessanti trasmessi dalla nostra televisione.
Tra tanti programmi di intrattenimento c’è stato fortunatamente un serio
programma di divulgazione nel quale si è fatto riferimento non soltanto alla
tecnologia, alla medicina o ad altri campi del sapere scientifico ma, con particolare
risalto, alla fisica.
La divulgazione è un mezzo straordinario per diffondere le conoscenze, senza
dubbio; e ha soprattutto il merito di invogliare i giovani allo studio e di stimolare la
loro curiosità per le questioni scientifiche.
Che io ricordi, c’è stata un’altra trasmissione televisiva, di tanti anni fa, che ha
preceduto Quark e che era dedicata alla fisica: era intitolata Le avventure della
scienza. Essa era condotta dal professor Enrico Medi (scomparso nel 1974), che era
un docente di geofisica alla Sapienza di Roma.
Oggi seguo ogni puntata della trasmissione, che è stata ribattezzata Superquark,
perché gli argomenti sono sempre trattati con rigore, e l’entusiasmo per le questioni
scientifiche non è diminuito con il passare degli anni. Sentire parlare di fisica, poi, a
qualsiasi livello, mi procura le stesse emozioni che provavo quando da ragazzo
guardavo la Luna con il mio piccolo telescopio.
Purtroppo non ho visto la prima puntata di Quark, andata in onda nel 1980, ma
immagino che Piero Angela abbia motivato ai telespettatori la scelta del titolo dato
alla sua trasmissione: qualcosa che, con una sola parola, definisse la scienza
contemporanea.
In effetti, i quarks rappresentano in certo qual modo la ‘frontiera’ delle nostre
conoscenze di struttura della materia.
Lo studio degli atomi ha rivelato che essi hanno una struttura molto complessa.
Abbiamo imparato al liceo che gli atomi sono simili a un minuscolo sistema solare:
c’è un nucleo centrale intorno al quale ruotano gli elettroni, un po’ come i pianeti
ruotano intorno al Sole.
D’altra parte questo nucleo centrale ha a sua volta una struttura piuttosto
complicata: esso è composto da protoni e neutroni. Anche queste cose le abbiamo
imparate a scuola.
Con l’individuazione di protoni e neutroni, oltre che degli elettroni, si è pensato
per molto tempo di essere arrivati ai costituenti fondamentali della materia.
Senonché lo studio della fisica nucleare ha mostrato che protoni e neutroni hanno a
loro volta una struttura complicata e di fatto sono l’agglomerato di particelle ancora
più piccole: i quarks.
Questo nome è stato preso a prestito dalla frase three quarks for Muster Mark
che compare nel romanzo di James Joyce Finnegan’s Wake (La veglia di Finnegan).
L’esistenza dei quarks è stata ipotizzata nel 1963 dai fisici statunitensi Murray
Gell-Mann e George Zweig; ma, nonostante il fatto che la struttura a quarks del
protone e del neutrone sia confermata dalle osservazioni sperimentali, nessuno è