Page 60 - Un fisico in salotto
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La velocità di fuga


          Accennavamo prima al fatto che i motori di un’astronave servono soltanto a lanciarla
          nello  spazio  fino  al  raggiungimento  della velocità  di  fuga  dal  nostro  pianeta.
          Dopodiché il motore non serve più per proseguire il viaggio spaziale.
             La  velocità  di  fuga  è  la  minima  velocità  necessaria  a  far  sì  che  l’astronave  si
          sottragga  alla  forza  di  gravità.  Qui  sulla  Terra  la  velocità  di  fuga  è  di  circa

          quarantamila chilometri l’ora. Quindi, se con la nostra mano lanciamo un sasso verso
          l’alto, non aspettiamoci che esso vada a perdersi nello spazio siderale!
             La  forza  di  gravità  è sempre  presente,  intendiamoci;  solo  che,  superata  questa
          velocità critica,  tale  forza  non  è  più  sufficiente  a  far  ricadere  sulla  superficie
          terrestre l’astronave lanciata verso l’alto. Come può accadere questo?
             Se  la  forza  di  gravità  avesse  un’intensità costante  sarebbe  effettivamente
          impossibile realizzare un lancio del genere: la forza di gravità finirebbe per ridurre a

          zero  qualsiasi  velocità  iniziale,  comunque  elevata,  per  poi  far  ricadere  al  suolo
          l’oggetto lanciato verso l’alto.
             Senonché le cose vanno diversamente: a mano a mano che l’astronave procede
          rapidamente  verso  l’alto  a  motori  spenti,  è  vero  che  la  sua  velocità  diminuisce
          progressivamente; ma è anche vero che, all’aumentare del quadrato della distanza
          dal  centro  della  Terra,  diminuisce  progressivamente  anche  il  suo peso  cioè

          l’intensità della forza di gravità che tende a riportarla verso il basso.  Non si può
          allora escludere che questi due effetti si ‘compensino’, per così dire, a consentire
          che  l’astronave  continui  ad  aumentare  di  quota  indefinitamente.  Con  un  semplice
          calcolo di fisica si può facilmente verificare che è proprio questo il caso.
             In un lancio con la mano, e dunque a una velocità modesta, il sasso non fa in tempo
          a  portarsi  rapidamente  a  quote  tanto  alte  dove  troverebbe  una  forza  di  gravità
          notevolmente ridotta.
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