Page 151 - Un fisico in salotto
P. 151
Ma è vero che tutto è in salvo?
È però il caso di continuare ancora la nostra discussione per vedere se
effettivamente tutto quello che abbiamo detto si può applicare alla descrizione della
realtà che osserviamo.
Supponiamo di voler studiare un fenomeno semplicissimo: per esempio il
rotolamento della boccia che abbiamo lanciato sulla pista da bowling. Beh,
l’osservazione di questo fenomeno non richiede certamente attrezzature complicate.
Se proprio vogliamo rilevare con precisione la velocità della boccia possiamo
installare ai lati della pista un autovelox come quello usato dalla Polizia Stradale!
Devo dire che al Brunswick non ho mai visto niente di simile... ma, a parte questo,
non sono necessari telescopi, binocoli o altro. Basta che ci mettiamo a guardare.
Già, è proprio questo il punto! Per mettersi a guardare occorre che l’ambiente sia
illuminato! Altrimenti, se dopo il nostro elegante lancio mancasse d’improvviso la
corrente e fossimo tutti al buio, chi potrebbe applaudire il sicuro strike che ci
attende? Il rumore dei birilli non basta; chi ci direbbe che invece ne è rimasto uno in
piedi?
Ma la luce che illumina la pista potrebbe aver deviato la nostra boccia! Possibile?
Eh, sì. In linea di principio le cose stanno proprio così.
Infatti, la luce che cade su un qualsiasi oggetto esercita su esso una certa pressione
che in fisica viene chiamata pressione di radiazione. C’è da dire che tale pressione
è debolissima e quindi se non abbiamo fatto strike, di fatto non dobbiamo
prendercela con la luce! Dobbiamo pensare ad allenarci di più!
Possiamo avere una conferma della piccolissima entità della pressione che la luce
esercita, diversamente dalla notevole entità dell’energia che invece essa può
trasportare. Ci basta stare su una spiaggia ad abbronzarci: l’energia luminosa emessa
dal Sole ci può anche abbrustolire, se non siamo prudenti; ma certamente la luce del
Sole non ci pesa sulle spalle!
La pressione di radiazione può avere tuttavia effetti molto rilevanti, che possiamo
osservare in qualche occasione (piuttosto rara, a dire il vero) come il passaggio di
una cometa.
Forse molti avranno ammirato la cometa Hyakutake, che è passata vicino alla
Terra nel 1996. Si poteva vedere a occhio nudo la bellissima coda argentea che la
accompagnava.
A cosa è dovuta la presenza della coda? Alcuni pensano che essa sia dovuta alla
grande velocità con la quale la cometa viaggia nell’Universo, con un effetto simile a
quello della scia di un jet.
Ma le cose non stanno così. L’osservazione della scia di un jet ci fornisce
veramente l’indicazione della direzione (e del verso) della velocità, perché la scia è
dovuta alla condensazione del vapore acqueo laddove passa il jet. Quindi la scia che
osserviamo durante una giornata di Sole è proprio la traiettoria seguita dal jet.
Invece la cometa si muove nello spazio interplanetario, nel vuoto assoluto. Non c’è
nulla che possa condensare come il vapore acqueo.