Page 146 - Un fisico in salotto
P. 146
dell’energia, previsti dalla meccanica quantistica, differiscono pochissimo tra loro;
di una quantità che, nella nostra vita quotidiana, non potremmo apprezzare.
Possiamo fare un esempio: supponiamo che la nostra automobile possa correre a
cento chilometri l’ora; e poi a cento chilometri l’ora più... 1 millimetro l’ora! Poi
ancora a cento chilometri più 2 millimetri l’ora, a cento chilometri più 3 millimetri
l’ora e così via, fino magari a trecento chilometri l’ora; ma non a cento più mezzo
millimetro l’ora. Potremmo accorgerci di questa ‘limitazione’ nella scelta della
nostra velocità? Certamente no. Per noi qualsiasi velocità sarebbe perfettamente
consentita.
D’altra parte avete mai visto a bordo di un’automobile un tachimetro che arriva ad
apprezzare differenze di velocità – non dico tanto – di un centimetro l’ora?
Al più, ho ‘scoperto’ recentemente che il piccolo autobus elettrico che parte da
Piazza del Popolo, a Roma, ha un tachimetro digitale che arriva a indicare i decimi
di chilometro l’ora; cioè ad apprezzare differenze di velocità di un ettometro l’ora.
Del resto, questo pulmino è progettato per le piccole velocità che deve
necessariamente mantenere in mezzo al traffico pedonale!
Nelle auto nelle quali è installato un tachimetro digitale si apprezzano differenze
d i un chilometro l’ora. E questo a volte è pure fastidioso perché vorremmo
un’indicazione progressiva della velocità, come quella fornita da un tachimetro
analogico, e non un’indicazione ‘a scatti’.
Ebbene, la Natura procede invece proprio ‘a scatti’: le grandezze che possiamo
misurare sono sempre, di fatto, quantizzate.
In fin dei conti, l’idea della quantizzazione non è poi così tanto inaccettabile per il
nostro senso comune; almeno quello che abbiamo sviluppato oggi dopo tanti anni dai
tempi di Galileo. Possiamo anche in questo caso fare un esempio: se vediamo un
bicchiere pieno d’acqua, vediamo una distribuzione di materia perfettamente
omogenea e ci sembra di poter aggiungere o togliere l’acqua dal bicchiere a nostro
piacimento. Ma le cose non stanno così.
Oggi sappiamo che l’acqua contenuta nel bicchiere non è distribuita con
continuità: il bicchiere di fatto contiene un numero enorme di molecole, ciascuna
delle quali è ben separata dalle altre, anche se non riusciamo ad accorgercene pur
disponendo di una lente d’ingrandimento o addirittura di un potente microscopio.
Se vogliamo, potremo aggiungere o togliere al nostro bicchiere una sola
molecola, ma non potremo aggiungere o togliere mezza molecola!