Page 143 - Un fisico in salotto
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Lo zero assoluto


          Vedete quante sorprese ci riserva l’analisi accurata delle circostanze che pure sono
          ‘intorno  a  noi’  in  ogni  occasione?  Chi  avrebbe  mai  pensato  che  la  definizione  di
          temperatura fosse così problematica?
             Sì, la definizione di temperatura è problematica. Fortunatamente però, la fisica ci
          suggerisce la via di uscita.

             Questa  è  offerta  dal  comportamento  dei gas,  come  l’ossigeno,  l’idrogeno  o
          semplicemente l’aria che respiriamo.
             L’osservazione  sperimentale  mostra  che  quando  un  gas  è  racchiuso  in  un
          recipiente la pressione aumenta di pari passo con le nostre sensazioni di ‘caldo’. Tra
          l’altro,  questo  ci  mostra  ancora  una  volta  che  è  pericoloso  mettere  una  bombola
          vicino  a  una  intensa  sorgente  di  calore:  la  pressione  potrebbe  arrivare  a  valori
          talmente elevati da farla scoppiare.

             Viceversa,  osserviamo  anche  un  fenomeno  come  quello  del  progressivo
          afflosciamento  di  una  bottiglia  di  PVC  che  contiene  acqua  minerale,  quando  la
          mettiamo in frigorifero: la pressione dell’aria o dell’anidride carbonica contenuta
          nella  bottiglia  diminuisce  progressivamente  a  mano  a  mano  che  diminuisce  la
          temperatura. Così la bottiglia è meno ‘gonfia’ di quanto non fosse quando l’abbiamo
          presa da uno scaffale del supermercato.

             Una misura della pressione può quindi costituire un buon criterio per definire la
          temperatura.
             Già,  ma  questo  non  sembra  poi  essere  molto  diverso  dal  criterio  che  abbiamo
          adottato  finora  e  cioè  quello  di  definire  la  temperatura  in  base  alla  dilatazione
          termica di una sostanza solida o liquida come il mercurio o l’acqua.
             Senonché, il comportamento dei gas è, come si dice in fisica, universale, cioè è
          indipendente da quale gas consideriamo.

             A contatto con il ghiaccio fondente, il gas racchiuso in un recipiente ha una certa
          pressione.  A  contatto  con  l’acqua  bollente  ha  una  cert’altra  pressione.  Ma  il
          rapporto tra queste due pressioni è sempre lo stesso: che il recipiente sia piccolo o
          grande, che contenga questo o quest’altro gas non fa differenza.
             E  allora  possiamo  procedere  come  abbiamo  fatto  all’inizio:  definiamo  0°C  la

          temperatura del ghiaccio fondente e 100°C quella dell’acqua bollente.
             Se, in altre condizioni, troviamo che la pressione del gas è esattamente a metà tra
          quella ha a 0°C e quella che ha a 100°C adesso possiamo finalmente definire una
          temperatura  che  è a  metà  tra  0°C  e100°C,  cioè  50°C;  perché  questo  criterio  è
          universale, valido per qualsiasi gas in qualsiasi condizione.
             Siamo così riusciti a definire una scala delle temperature che non contiene più
          ambiguità.
             Il comportamento universale dei gas mostra poi che, per ogni grado di temperatura

          in più, la pressione si incrementa di 1/273 del valore posseduto in precedenza. Lo
          stesso accade ovviamente per un decremento della temperatura: per ogni grado in
          meno, la pressione diminuisce di 1/273. Questo ci fa capire che, alla temperatura di
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