Page 121 - Un fisico in salotto
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L’assenza di peso – una caduta senza fine


          Una delle esperienze che vivono gli astronauti è quella dell’assenza di peso. Avremo
          visto tante volte alla televisione gli astronauti ‘galleggiare’ sorridenti a bordo dello
          Shuttle.
             Vorremmo  essere  al  loro  posto?  Forse  fra  non  molto  tempo  sarà  possibile
          imbarcarsi  come  semplici  passeggeri  a  bordo  di  un’astronave  senza  essere

          miliardari stravaganti. Staremo a vedere.
             Come si verifica il fenomeno dell’assenza di peso? Quando avviene?
             C’è da dire che in una missione spaziale gli astronauti non si trovano sempre in
          assenza di peso. Sappiamo infatti che, per esempio nelle fasi di partenza, spinti dal
          booster  che  li  lancia  nello  spazio,  essi  sono  addirittura  ‘schiacciati’  da  un  peso
          molto maggiore di quello che hanno quando se ne stanno comodamente a passeggiare
          sulla Terra.

             L’assenza  di  peso  si  verifica  quando  a  motori  spenti,  immessa  nella  traiettoria
          prestabilita, l’astronave si trova in caduta libera nel nostro campo gravitazionale.
          Per caduta libera si intende una situazione nella quale agisce la sola forza di gravità
          e non ci sono altre forze in gioco, come per esempio quelle di attrito dovute alla
          resistenza dell’aria.
             Perché parliamo di ‘caduta’? L’astronave non si schianta di certo al suolo: può

          rimanere in orbita giorni, settimane o mesi; eppure è giusto definirla caduta.
             Per capire come stanno le cose, basta riferirci a una semplice circostanza.
             Se lanciamo un sasso con la nostra mano, quanto più gli imprimiamo una forte
          velocità  tanto  più  lontano  esso  va  a  cadere,  seguendo  una  traiettoria  sempre  più
          ‘tesa’, cioè meno incurvata verso Terra.
             Supponiamo  di  essere  in  grado  di  lanciare  i  sassi  con  una  velocità  talmente
          elevata  che  la  traiettoria  risulti  tanto  poco  incurvata  da  seguire  perfettamente  la

          curvatura della Terra. A questo punto, dove mai potrà andare a finire il nostro sasso?
          Non gli resterà altro da fare che... continuare a cadere in attesa di un impatto che non
          avverrà mai.
             Evidentemente  è  necessario  che  non  ci  siano  altre  forze,  come  quelle  dovute
          all’attrito  aerodinamico,  a  frenare  il  nostro  sasso;  altrimenti  il  sasso  perderebbe

          rapidamente velocità e sarebbe presto finito il gioco.
             Questo è proprio ciò che accade a un’astronave lanciata con un’opportuna velocità
          intorno alla Terra, ben al di fuori dell’atmosfera che la frenerebbe: il suo moto è una
          caduta senza fine!
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