Page 118 - Un fisico in salotto
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Il libero arbitrio
Me ne sto qui, davanti al mio computer, per scrivere queste note che sicuramente
leggeranno milioni e milioni di persone in ogni parte del mondo traendone spunti
fondamentali per il loro futuro e quello dei loro figli. Adesso mi viene però voglia di
gustare un buon caffè. Che faccio? Mi alzo dalla scrivania? Ma no, aspetto ancora un
po’ e al bar ci vado dopo.
Le poche frasi che ho appena scritto rappresentano un esempio di situazione nella
quale ci troviamo di fronte al nostro libero arbitrio. Eh sì, proprio così: intendiamo,
per libero arbitrio, la capacità di decidere cosa fare in ogni occasione della nostra
vita, senza che qualcuno ce lo imponga.
Di solito al libero arbitrio si attribuisce una maggiore ‘nobiltà’ di quanto non sia
la decisione di prendere o meno un caffè. Si pensa magari alla possibilità di
scegliere tra il bene e il male, ovvero di decidere tra il compiere un’azione giusta
oppure un’azione ingiusta, che però ci torna utile nel nostro interesse personale.
Cosa decideremo? Siamo liberi di scegliere.
Non spetta a me entrare nell’aspetto filosofico o teologico del problema. Sta di
fatto che discutere del libero arbitrio pone questioni molto interessanti sulle quali
forse è bene riflettere.
Innanzitutto, la fisica sembra proprio contraria a questa eventualità che chiamiamo
‘libero arbitrio’. Basta pensare che la Natura segue vere e proprie leggi: regole
assolutamente immutabili che governano tutti i fenomeni. Questi fenomeni non
possono ‘decidere’ se svolgersi in un modo o nell’altro, a loro scelta: se apriamo la
mano che stringe un sasso, questo cadrà a terra, non c’è dubbio.
La fisica, quindi, non ci suggerisce affatto la possibilità che esista il libero
arbitrio. Ma andiamo avanti con le nostre considerazioni.
Sono dunque seduto davanti al computer e mi si presentano varie possibilità:
posso rimanere davanti al video oppure alzarmi. Alzandomi ho ancora una grande
quantità di scelte: posso alzarmi e decidere di prendere intanto pipa e accendino per
tirare ancora qualche boccata prima di uscire dal mio studio; oppure posso decidere
di lasciare tutto lì. A ogni passo della vita mi trovo dunque di fronte a un numero
immenso di scelte: alcune saranno assolutamente irrilevanti per il mio futuro, altre
potranno rivelarsi determinanti, ma questa è tutt’altra storia.
E così, come me, qualche altro miliardo di persone si trova continuamente nelle
stesse condizioni di scegliere in ogni istante della sua vita.
In salotto, l’avvocato si trova a dover scegliere se assaggiare la deliziosa tartina
al fegato d’oca o quella con acciuga e relativo cappero: ebbene, se le mangerà tutte e
due!
Scherzando, siamo arrivati al punto: il futuro ci dirà quale è stata la nostra scelta
che è stata una e una sola.
Quest’ultima locuzione è tipica del linguaggio matematico. Ce la siamo trovata
davanti tante volte al liceo, ricordate?
‘Data una retta e un punto fuori di essa, per quel punto passa una e una sola retta