Page 120 - Un fisico in salotto
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porgere le condoglianze alla vedova. Tra questi, ovviamente, anche il nostro eroe

          che, avvicinatosi con aria mesta, disse: «Cara signora, le sono vicino con tutto il
          cuore; che ci vuol fare, questa è la vita..., siamo eccosa !» Scoppiarono tutti a ridere,
          vedova compresa!


          Torniamo  al  nostro  libero  arbitrio.  Se  rinunciamo  ad  ammetterne  l’esistenza,  il
          quadro  sembra  angosciante:  tutto  è  perfettamente  preordinato;  non  c’è  di  fatto
          possibilità di scelta ed essa è una pura illusione. Siamo semplici macchine, come un
          computer.  L’unica  differenza  è  che  siamo  macchine  molto  più  complesse  di  un

          computer!
             Fortunatamente le cose non stanno in questi termini. Anche ammessa l’inevitabilità
          di ciò che ci riserva il futuro, noi non siamo in grado di raccogliere tutti gli elementi
          che ci consentirebbero di prevedere il futuro.
             La  vita  rimane  così  una  meravigliosa  avventura  della  quale  siamo  protagonisti,
          con  tutte  le  emozioni  che  l’accompagnano,  con  i  nostri  sogni  e  la  speranza  che
          l’avventura non dico abbia un lieto fine, ma almeno un fine sereno!
             D’altra  parte,  a  me,  proprio  un  computer  suggerisce  invece  la  sensazione

          dell’esistenza del libero arbitrio. Forse l’ha data anche a voi, qualche volta? Sarà
          capitato,  magari  spesso,  che  il  computer  vi  si  sia impallato?  Consentitemi questo
          modo di dire certamente non scientifico per dire che, a seguito dei tasti che avete
          battuto e dei ‘clic’ che avete fatto con il vostro mouse, il computer si blocca, non va
          avanti.

             Allora riavviate il computer e rifate esattamente le stesse operazioni che prima
          hanno  portato  al  blocco.  Stavolta  tutto  fila  liscio.  A  me  sembra  proprio  che  il
          computer abbia preso una decisione autonoma: prima ha deciso di bloccarsi; dopo ha
          deciso  di  non  farlo!  Il  computer  sembra  godere  quindi  di  quello  che  potremmo
          chiamare libero arbitrio.
             La  differenza  rispetto  al nostro  libero  arbitrio  è  che  nel  caso  del  computer
          nessuno si preoccupa di drammatizzare: qualche ‘sbalzo’ di corrente avrà provocato

          il malfunzionamento.
             Ebbene, chi può dire che non ci sia stato qualche sbalzo di corrente nel nostro
          cervello (il cervello è percorso da correnti elettriche, anche se debolissime, come
          d’altra parte ci mostra un elettroencefalogramma) e qualche ‘falso contatto’ tra un
          neurone  e  l’altro  ci  abbia  fatto  infine  agire  in  un  modo  diverso  da  quello  che
          avremmo voluto?
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