Page 107 - Un fisico in salotto
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Fisica e matematica


          C’è  una  distinzione  interessante  che  va  fatta  quando  pensiamo  ai  numeri  in  senso
          astratto,  come  si  fa  in  matematica,  oppure  quando  essi  esprimono  la  valutazione
          numerica di grandezze fisiche.
             Facciamo  un  esempio.  In  matematica  possiamo  scrivere  un  numero,
          indifferentemente, così:








                                                           2,4 oppure 2,4000






          Il  numero  è  sempre  lo  stesso!  Certamente,  anche  facendo  un  calcolo  di  fisica
          possiamo aggiungere quanti zeri vogliamo a un numero decimale.
             Tuttavia, in fisica, i due numeri devono essere interpretati in modo differente.
             Supponiamo  infatti  che  con  essi  vogliamo  indicare  la  misura,  in  metri,  della

          lunghezza di un tavolo.
             Scrivendo  2,4  metri  intendiamo  che  abbiamo  misurato  la  lunghezza  e  ci  siamo
          limitati  alla  valutazione  dei decimetri.  Scrivendo  2,4000  metri,  significa  che  ci
          siamo spinti in valutazioni molto accurate e abbiamo trovato che la lunghezza è di
          due metri, quattro decimetri e poi zero centimetri, zero millimetri e zero decimi di
          millimetro. Certamente, di fatto non ci interessa conoscere la lunghezza di un tavolo
          con tanta precisione ma, concettualmente, è chiara la differenza?
             Per  questo  motivo,  quando  si  scrive  un  numero  che  rappresenta  la  valutazione

          numerica di una grandezza fisica, ha senso scrivere solo le cifre significative cioè le
          cifre che rispecchiano realmente la precisione raggiunta nella misura.
             Osserviamo poi che, in matematica, date due quantità, si può stabilire con certezza
          una  di  queste  tre  circostanze:  la  prima  quantità  è maggiore  della  seconda:  per
          esempio, 4 è maggiore di 3. Oppure, la prima quantità è uguale alla seconda: per

          esempio,  la  radice  quadrata  di  9  è  3.  Oppure,  la  prima  quantità  è minore  della
          seconda: per esempio π è minore di 4 (ricordate il pi greco della geometria, che vale
          circa 3,14?).
             In  fisica,  invece,  la  questione  si  presenta  in  termini  differenti  che  meritano  la
          seguente discussione.
             Supponiamo che A sia, per esempio, l’altezza rispetto al suolo di un oggetto che si
          trova in cima alla torre di Pisa; e B quella di un oggetto che teniamo noi in mano.

          Possiamo  essere  sicuri  che,  se  noi  stiamo  in  piedi  sull’erba  della  Piazza  dei
          Miracoli, è vera la seguente disuguaglianza:
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