Page 27 - Fisica per non fisici
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maggior favore dagli antichi scienziati e filosofi: in effetti vediamo che il Sole gira
intorno alla Terra e con esso ruota tutta la volta celeste. All’alba vediamo il Sole
levarsi sull’orizzonte e al tramonto lo osserviamo quando lentamente si tuffa nel
mare. Inoltre (in un arco di tempo piuttosto lungo che può essere di giorni o
settimane) osserviamo i pianeti che si muovono fra le stelle senza alcuna regolarità.
Proprio nel tentativo di trovare una giustificazione di questo fatto, si pensava che i
pianeti si muovessero lungo misteriosi epicicli, l’origine dei quali era del tutto
sconosciuta. Tutto questo perché il nostro sistema di riferimento – diciamo così –
«naturale» è la Terra stessa che, almeno fino a pochi anni fa, prima dell’inizio
dell’Era Spaziale, è stato proprio il nostro unico punto di osservazione sull’Universo
che ci circonda.
Ma oggi, tanto tempo dopo Tolomeo e con i progressi della fisica che nel
frattempo si sono ottenuti, sappiamo che è possibile scegliere un qualsiasi altro
sistema di riferimento, se preferiamo. Noi, che siamo abituati alle notizie sui viaggi
spaziali, non avremmo difficoltà a pensare che gli astronauti che sono stati sulla Luna
avrebbero potuto riferirsi proprio al nostro satellite per descrivere il moto dei corpi
celesti. Immaginiamoli proprio come discendenti di un’antica civiltà «selenita» che
ha abitato per millenni sul nostro satellite (figura 5).
Figura 5. Al lavoro sulla Luna durante la missione Apollo 17 del dicembre 1972 (Image: NASA).
Essi avrebbero verificato che la Terra sarebbe stato l’unico corpo celeste
perennemente fermo, per esempio in alto sopra la cima di una montagna lunare.
Certo, perché la Luna volge sempre la stessa faccia verso la Terra e quindi, rispetto
alla Luna, la Terra se ne sta sempre «ferma là» nel cielo; a parte un piccolo