Page 23 - Fisica per non fisici
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vogliamo  raggiungere  un  pontile  che  si  trova  a  valle  del  fiume,  la  corrente  ci

          trasporterà laggiù anche se ci limitiamo a galleggiare, con fatica praticamente nulla
          da  parte  nostra;  se  invece  vogliamo  raggiungere  un  pontile  che  si  trova  a  monte
          dovremo faticare parecchio per nuotare per molto tempo con una velocità superiore a

          quella con la quale il fiume scorre verso valle.  La differenza di fatica è soltanto,
          diciamo, «psicologica»!




          Ancora sulla composizione delle velocità



          In generale, le velocità che si compongono non hanno la stessa direzione. Torniamo
          per esempio al nostro piccolo aereo da turismo, che si sta avvicinando alla pista

          procedendo  nel  vento  a  cento  chilometri  l’ora  e  supponiamo  che  la  pista  sia
          perfettamente allineata nella direzione nord-sud. Il pilota si sta avvicinando vedendo
          la  pista  proprio  a  nord,  davanti  a  lui.  In  che  direzione  deve  puntare  il  pilota  per
          arrivare felicemente all’atterraggio? Deve puntare a nord? Se è presente un vento che
          viene proprio da nord con una velocità di 20 chilometri l’ora possiamo essere sicuri

          che il pilota arriverà all’inizio della pista senza difficoltà, con l’aereo che, rispetto
          al suolo, andrà a ottanta chilometri l’ora.
              Ma  supponiamo  che  il  vento  non  provenga  da  nord  ma  da  est:  il  pilota  dovrà

          comunque puntare a nord? Eh, no; procedendo così il vento farà scarrocciare l’aereo
          verso ovest mandandolo fuori traiettoria. Il pilota dovrà dunque puntare leggermente
          proprio verso est per compensare l’effetto del vento laterale.
              Nel caso che abbiamo appena discusso abbiamo la composizione di due velocità
          che sono addirittura perpendicolari: quella dell’aereo rispetto all’aria e quella del

          vento rispetto alla superficie terrestre.





          Moscerini e vagoni ferroviari – La quantità di moto


          Pensiamo  a  un  moscerino  che  vola  a  1 Km/h e a un vagone ferroviario che corre
          lungo i binari a 1 Km/h. Le due velocità sono uguali, certamente; ma immaginate ora
          che  il  moscerino  urti  contro  un  respingente  della  stazione  di  Roma  Termini.

          Succederebbero  le  stesse  cose  se,  al  posto  del  moscerino,  arrivasse  il  vagone?
          Evidentemente no. Eppure, tanto il moscerino quanto il vagone procedono alla stessa
          velocità.  Certo,  ma  gli  effetti  dell’urto  sono  differenti  poiché  la  massa  di  un

          moscerino non arriva neanche a un grammo mentre quella del vagone è di parecchie
          tonnellate.  In  fisica  si  introduce  una  grandezza  che  tiene  conto  proprio  di  queste
          differenze: è quella che viene chiamata quantità di moto di un oggetto, definita come
          prodotto della massa per la velocità. La quantità di moto è dunque un vettore che ha
          la stessa direzione e lo stesso verso della velocità ma, per quello che ci interessa,
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