Page 21 - Fisica per non fisici
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velocità si «sovrappongono», per così dire.

              Per  esempio,  ci  sarà  capitato  di  osservare  in  un  aeroporto  i  passeggeri  che
          camminano su un tapis roulant, cioè su un pavimento scorrevole installato proprio
          per  facilitare  lo spostamento  dei  passeggeri.  Da  una  certa  distanza  vediamo  i

          passeggeri  procedere  come  se  fossero  marciatori  olimpionici!  In  effetti,  se  il
          pavimento  scorre  –  mettiamo  –  a  3  chilometri  l’ora  e  il  passeggero,  valigie  alla
          mano,  cammina  a  4  chilometri  l’ora,  noi  lo  vediamo  avanzare  alla  ragguardevole
          velocità (per un pedone) di 7 chilometri l’ora. Così pure, se osserviamo i clienti di
          un  centro  commerciale  che  salgono  gli  scalini  di  una scala  mobile,  li  vediamo

          raggiungere il piano superiore in un baleno. Anche in questo caso la velocità della
          scala mobile si somma a quella dei clienti che salgono le scale.
              Si dice così che la velocità con la quale quelle persone camminano si compone

          con quella del tapis roulant o della scala mobile per fornire la velocità effettiva con
          la quale si muovono e con la quale le vediamo procedere.

          È  molto  semplice  verificare  che,  negli  esempi  che  vi  ho  proposto,  la  velocità
          risultante è dunque la somma delle velocità, poiché tanto il tapis roulant (o la scala

          mobile) quanto le persone procedono nello stesso senso.
              Altrettanto possiamo verificare che se invece le velocità sono opposte, occorre
          fare la differenza delle velocità. Se su quel tapis roulant che scorre a tre chilometri

          l’ora  vogliamo  fare  gli spiritosi  e  camminare  in  senso  contrario  proprio  a  tre
          chilometri l’ora, gli altri passeggeri ci vedranno fermi, sempre nello stesso posto. Se
          poi camminiamo a soli due chilometri l’ora, gli altri passeggeri ci vedranno andare
          «a  marcia  indietro»  con  un  effetto  di  camminata  simile  a  quello  che  abbiamo
          ammirato nelle esibizioni di Michael Jackson!





          Mongolfiere e aeroplani



          Intrepidi  aeronauti  sono  a  bordo  della  loro  mongolfiera,  in  balia  di  una  tremenda
          tempesta, a duemila metri sopra l’oceano. Avrete forse visto una tale scena in un film
          di avventure: nella cesta appesa all’enorme pallone c’è sicuramente anche una bella
          ragazza,  vicino  al  giovane  pilota  che  porterà  poi  in  salvo  il  piccolo  equipaggio.

          Un’avventura  a  lieto  fine,  certamente;  ma  prima  della  sua  conclusione  avrete
          trepidato, osservando i protagonisti sferzati dal vento e dalla pioggia.
              Mentre scrivo mi sono calato nella parte di un famoso regista, specializzato in

          film di avventura. Beh, se ho girato una scena come quella che vi ho descritto, devo
          dirvi che come regista valgo proprio poco...
              Infatti, a bordo di un pallone aerostatico che viene spinto da un vento tempestoso,
          magari  a  cento  chilometri  l’ora  mentre  cade  una  fitta  pioggia,  potete  stare
          tranquillamente  a conversare senza bagnarvi! Questo perché un pallone aerostatico
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