Page 138 - Fisica per non fisici
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Siamo abituati a pensare che nel mondo fisico siano presenti due entità distinte: le
          particelle  e  le onde.  Così,  quando  per  esempio  pensiamo  a  un  elettrone  come
          costituente fondamentale della materia, pensiamo certamente a una «pallina», cioè
          una minuscola particella. Per contro, pensando per esempio alla propagazione della

          luce visibile, siamo portati a ragionare in termini di propagazione per onde: le onde
          elettromagnetiche.
              Questi  due  «mondi»,  quello  delle  particelle  e  delle  onde,  sembrano  appunto
          mondi  completamente  separati.  Tuttavia  ci  siamo  resi  conto  che  proprio  la

          propagazione  di  un  campo elettromagnetico  può  essere  interpretata  in  termini  di
          particelle: i fotoni.
              Quindi,  almeno  per  quanto  riguarda  i  fenomeni  elettromagnetici,  vediamo  che
          questi  due  mondi  di  fatto  coesistono.  Ciò  può  indurci  a  pensare  che  questa

          coesistenza  sia comunque  valida  per  tutte  le  entità  che  esistono  nella  Natura.  In
          particolare,  possiamo  pensare  che  quelle  che  chiamiamo particelle abbiano anche
          proprietà ondulatorie.
              Questa è l’idea che ebbe Louis de Broglie (1892-1987) nel supporre che, come un
          raggio  luminoso  ha  proprietà  corpuscolari  e  ondulatorie,  ugualmente qualsiasi

          particella materiale abbia proprietà corpuscolari e ondulatorie. Vedremo tra poco
          che questa ipotesi è confermata dall’osservazione sperimentale.


          Abbiamo  comunque  già  indicazioni  che  aspetti  ondulatori  e  corpuscolari  siano  in
          qualche  modo  correlati.  Lo  abbiamo  visto  discutendo  del  principio  di
          indeterminazione: abbiamo visto che tale principio, che riguarda la posizione e la
          quantità di moto delle particelle, è formulato attraverso lo studio del comportamento
          ondulatorio del campo elettromagnetico.





          Così,  quando  pensiamo  a  un  raggio  luminoso  possiamo  pensare  a  uno  sciame  di

          corpuscoli, cioè fotoni, oppure a onde elettromagnetiche. Altrettanto, secondo l’idea
          di  de  Broglie,  pensando  per  esempio  al  fascio  di  elettroni  che  viaggia  nel  tubo
          catodico  di  un  televisore,  possiamo  immaginarlo  come  uno  sciame  di  corpuscoli
          oppure  come  la  propagazione  di onde;  che  vengono  chiamate onde di de  Broglie.
          Sempre  secondo  questa  ipotesi,  la  lunghezzaλ  di  un’onda  di  de  Broglie  deve  poi

          essere collegata alla quantità di moto p del corpuscolo corrispondente dalla stessa
          relazione che lega la lunghezza dell’onda elettromagnetica alla quantità di moto del
          fotone e cioè:



                                                       λ = h/p                                            (55)


          La relazione precedente, accettata come valida per qualsiasi particella materiale e
          per qualsiasi onda, è conosciuta come relazione di de Broglie.
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