Page 136 - Fisica per non fisici
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Ma... allora perché parliamo comunemente di forma, per esempio, di una palla da
          tennis e di traiettoria che essa descrive, se questi concetti non hanno senso?
              Ebbene, siamo pronti a dare la risposta a questa domanda. Infatti teniamo presente

          che l’osservazione di una palla da tennis è comunque molto approssimativa anche se
          non  ci limitiamo  semplicemente  a  guardarla  ma  la  traguardiamo  accuratamente  e
          magari disponiamo di strumenti come un Autovelox che ci consentono di rilevarne la
          velocità.  Tutte  queste  osservazioni  sono sicuramente  grossolane  perché  le  entità

          degli  errori  sperimentali  che  le  accompagnano  sono  sicuramente  molto  grandi  se
          confrontate  con  l’accuratezza  che  sarebbe  richiesta  per  trovare  l’indeterminazione
          prevista dalla piccolissima entità della costante di  Planck.  Insomma, una palla da
          tennis è talmente grande che per essa il valore della costante di Planck è del tutto

          trascurabile e possiamo assumere che esso sia proprio zero. Così, per una palla da
          tennis o per qualsiasi altro oggetto macroscopico, il principio di indeterminazione –
          diciamo  così  –  «scompare»  e  i  concetti  di  forma  e  traiettoria  tornano  a  essere
          perfettamente definiti.





          Un elettrone in un atomo



          Continuiamo  ad  analizzare  le  principali  conseguenze  del  principio  di
          indeterminazione,  tornando  a  considerare  un  elettrone  che  secondo  il  modello  di
          Rutherford dovrebbe orbitare intorno al nucleo. Abbiamo visto che una situazione
          del genere non potrebbe perdurare nel tempo perché l’elettrone dovrebbe perdere
          energia  irraggiando  onde  elettromagnetiche.  In  breve  tempo  l’elettrone  dovrebbe

          dunque cadere sul nucleo, fermandosi.





          Ma ora ci rendiamo conto che è impossibile che ciò accada! È impossibile che un
          qualsiasi oggetto sia rigorosamente fermo! Infatti, se così fosse, ciò equivarrebbe ad
          ammettere  la  conoscenza esatta  della  sua  quantità  di  moto,  che  dovrebbe  essere
          rigorosamente nulla senza alcuna incertezza; ovveroΔp = 0. E allora, con qualsiasi
          incertezzaΔx si pensasse conosciuta la sua posizione, si avrebbe comunqueΔx⋅Δp =

          0, in contrasto con il principio di indeterminazione per il quale, ripetiamolo ancora
          una volta, il prodotto precedente non può essere nullo ma comunque maggiore della
          costante di Planck.


          Questo  ci  fa  sperare  che  il  modello  di  Rutherford  possa  essere  in  qualche  modo
          «recuperato». In effetti, come vedremo un poco più avanti, la meccanica quantistica
          ci  fornisce  una  visione  dell’atomo  non  molto  diversa  da  quella  proposta  da
          Rutherford, seppure con importanti differenze: vedremo che gli elettroni si trovano
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