Page 133 - Fisica per non fisici
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approssimazioneΔx,  non  ha  senso  cercare  di  misurarne  contemporaneamente  la

          quantità di moto con un’approssimazioneΔp inferiore a h/Δx.

          Relazioni simili alla (53) valgono in generale per altre grandezze fisiche sulle quali

          non  ci  soffermiamo.  In  generale  diciamo  allora  che  in  Natura  vale  il principio di
          indeterminazione che possiamo brevemente enunciare così:

          Esistono  grandezze  fisiche  per  le  quali  il  prodotto  delle  incertezze  nelle  loro
          misure non può essere inferiore alla costante di Planck.


          In  altre  parole,  ci  troviamo  di  fronte  a  una  fondamentale  circostanza  che  è  la
          seguente:  è  vero  che  possiamo  ridurre  quanto  vogliamo  la  perturbazione  che

          accompagna  la  misurazione  di  una  grandezza  che  riguarda  il  sistema  fisico  che
          stiamo studiando e quindi avere una sua valutazione con precisione grande quanto
          vogliamo;  ma  ciò  equivale  a  rinunciare  a  una  soddisfacente  valutazione  di  altre
          grandezze che riguardano il sistema stesso.


          Dalla discussione precedente dovrebbe essere chiaro che la presenza del principio
          di indeterminazione è avvertita soltanto quando si studiano oggetti piccolissimi come
          i  protoni,  i  neutroni  e  così  via;  cioè  le  minuscole  particelle  che  compongono  la

          materia.  Quando  si  ha  a  che  fare  con  oggetti  grandi,  cioè  con  gli  oggetti
          macroscopici che osserviamo quotidianamente intorno a noi, gli errori sperimentali
          che accompagnano la misura delle grandezze che li riguardano sono altrettanto grandi
          e il prodotto delle incertezze sui loro valori è molto grande, certamente molto più
          grande della costante di Planck. Se questa costante, invece di essere piccolissima,

          fosse proprio uguale a zero non farebbe alcuna differenza.
              Le  cose  cambiano  se  pensiamo  di  osservare  un  oggetto  piccolissimo  come  un
          elettrone,  per  esempio.  Possiamo  immaginarlo  come  una  minuscola  pallina  di

          diametro piccolissimo. Stavolta, per poterlo osservare e individuarne la posizione,
          dovremo  certamente  restringere  il  margine  di  erroreΔx  a  valori  piccolissimi.  Per
          conseguenza  il  rapporto h/Δx diventerà grandissimo. D’altra parte, la (53) ci dice
          che:



                                                    Δp   h/Δx                                             (54)



          Ciò equivale a dire che la quantitàΔp sarà anch’essa grandissima: la quantità di moto
          di questa pallina sarà determinata con scarsissima precisione.





          La validità del principio di indeterminazione ci pone davanti a circostanze del tutto
          inaspettate,  assolutamente  in  contrasto  con  le  cose  alle  quali  siamo  comunemente
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