Page 127 - Fisica per non fisici
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della  piazzola  individuando  così  la  posizione  di  ciascun  granulo  di  asfalto.

          Certamente; ma tale posizione sarà nota con un’approssimazione pari più o meno al
          diametro  delle  ruote  dell’automobilina:  non  possiamo  sperare  di  ottenere  una
          precisione migliore.

              Per  contro,  se  avessimo  ripreso  un SUV  che  passava  da  quelle  parti,  dalla
          proiezione del filmato non ci saremmo neanche accorti della presenza di irregolarità
          della strada.

          Per quale motivo vi ho esposto queste considerazioni? Il fatto è che una situazione

          del  genere  assomiglia  a  quella  che  è  presente  nella  propagazione  di  un  campo
          elettromagnetico.  L’analogo  del  diametro  delle  ruote  è  la lunghezza d’onda  della
          radiazione  elettromagnetica;  lunghezza  d’onda  che  di  solito  viene  indicata  con  la

          lettera dell’alfabeto grecoλ. Vediamo allora che una radiazione di grande lunghezza
          d’onda  –  per  esempio  un  chilometro  –  «non  si  accorge»,  per  così  dire,  delle
          irregolarità che incontra; anche se si tratta di ostacoli piuttosto grandi, come la cima
          di una montagna, che si frappongono alla propagazione.  Questo è il motivo per il
          quale  le  trasmissioni  radio  in  onde  lunghe  arrivano  molto  lontano  dalla  stazione

          trasmittente.  Viceversa,  per  le  trasmissioni  che  utilizzano  lunghezze  d’onda
          progressivamente  sempre  più  piccole,  c’è  la  necessità  che  non  ci  siano  di  mezzo
          ostacoli  che  introdurrebbero  una  perturbazione  rilevante  all’onda  stessa  o

          arriverebbero persino a impedirne la propagazione.

          In analogia con quello che abbiamo discusso a proposito di auto o di automobiline
          radiocomandate che percorrono una strada, ci rendiamo allora conto della seguente
          circostanza: possiamo determinare con accuratezza la posizione di un certo oggetto

          soltanto se lo osserviamo e magari lo fotografiamo illuminandolo con luce di piccola
          lunghezza  d’onda.  I  contorni  dell’oggetto  sono  infatti  l’equivalente  dei  granuli  di
          asfalto contro i quali, stavolta, si imbattono i raggi luminosi lungo il loro cammino

          piuttosto che le ruote dell’automobilina.
              Se  illuminassimo  l’oggetto  con  luce  di  grande  lunghezza  d’onda  rileveremmo  i
          suoi contorni in modo molto più approssimativo o addirittura non ci accorgeremmo
          nemmeno della presenza dell’oggetto.
              Così, poiché la luce visibile ha una lunghezza d’ondaλ di circa mezzo millesimo

          di millimetro, riusciamo a distinguere perfettamente anche un oggetto piccolissimo
          come  un  moscerino.  Viceversa,  il  radar  installato  sull’aereo  sul  quale  stiamo
          viaggiando utilizza onde per le qualiλ è di alcuni centimetri e, per conseguenza, il

          moscerino è completamente invisibile per il radar.  Non c’è motivo di allarmarsi!
          Anche il pilota non si preoccupa certamente di un moscerino che incontra lungo la
          sua rotta!
              Pensiamo allora a un raggio luminoso che si propaga lungo una certa direzione:
          per  esempio  lungo  un  asse  sul  quale  abbiamo  segnato  le  ascisse x;  e  indichiamo
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