Page 96 - 40 Novelle
P. 96
40 Novelle Hans Christian Andersen
IL RAGAZZACCIO
C'era una volta un vecchio Poeta, un vecchio Poeta proprio buono. Una sera, mentr'egli se ne
stava tranquillo a casa sua, scoppiò una terribile bufera. La pioggia veniva giù a torrenti, ma il
vecchio Poeta si godeva il caldo, comodamente seduto dinanzi alla sua stufa di terra cotta, dove il
fuoco ardeva e le mele cuocevano con un piacevole rumorino.
«Non rimarrà un pelo d'asciutto a quei poveri disgraziati che sono fuori, con questo tempo!»
— diss'egli, perchè era un Poeta di buon cuore.
A un tratto giunse dal di fuori una vocina supplichevole: «Oh, aprimi! Mi sento gelare, e
sono tutto bagnato!» Era un bambino che piangeva e picchiava all'uscio, mentre la pioggia cadeva a
torrenti e l'uragano faceva tremare i vetri.
«Povero cosino!» — disse il vecchio Poeta; e si alzò per andare ad aprire. Vide un
bambinetto, tutto inzuppato così che l'acqua gli grondava dai lunghi capelli biondi. Tremava di
freddo, e se non avesse trovato un rifugio, sarebbe certo perito in quella bufera.
«Oh, povero piccino!» — fece il vecchio Poeta, e lo prese per mano. «Vieni qui da me; ti
riscalderò io per bene! E ti darò un po' di vino, ed una mela cotta, perchè sei un gran bel figliuolo!»
E questo era verissimo. I suoi occhi splendevano come stelle, ed i capelli biondi, sebbene
molli d'acqua, si inanellavano così graziosamente, ch'era un piacere. Pareva un angioletto, ma un
angioletto livido dal freddo e tremante in tutto il corpo. In mano teneva un magnifico arco, che
l'acqua, però, aveva tutto sciupato: i colori delle sue belle freccie erano slavati e stinti dalla pioggia.
Il vecchio Poeta sedette di nuovo davanti alla stufa, prese il ragazzino sulle ginocchia, gli
spremette l'acqua dai capelli, gli riscaldò le mani tra le sue, e gli fece bollire un po' di vino con lo
zucchero. E così, il fanciullo si riebbe, le guance gli tornarono rosee, ed egli saltò a terra e si mise a
ballare intorno al vecchio Poeta.
«Sei un ragazzo allegro!» — disse il vecchio «Come ti chiami?»
«Mi chiamo Amor!» — rispose egli: «Non mi conosci? Ecco là il mio arco. Con quello si
che so tirar bene, non dubitare! Guarda, ora il tempo si rimette al buono: ecco che la luna torna a
risplendere!»
«Ma il tuo arco è sciupato!» — disse il vecchio Poeta.
«Questo mi rincrescerebbe!» — fece il ragazzino; lo prese e lo esaminò: «Oh, è bell'e
asciutto e non ha per nulla sofferto! La corda sta benissimo tesa. Ora, lo provo subito!» — E in così
dire, lo tese, ci mise una freccia, mirò... e colpì il buon vecchio Poeta proprio al cuore. «Così, ti ho
fatto vedere che il mio arco non s'è punto sciupato!» — diss'egli; rise forte, e scappò per la sua
strada. Che ragazzaccio! Tirare così al vecchio Poeta, che lo aveva accolto tanto affettuosamente nel
salottino caldo, ed era stato tanto buono con lui, e gli aveva dato il vino dolce e la più bella delle sue
mele cotte!
Il buon Poeta giaceva disteso al suolo, e piangeva: era ferito proprio al cuore, e si
rammaricava: «Ah, che ragazzaccio è mai questo Amor! Lo voglio dire a tutti i bambini buoni,
perchè se ne guardino, e non giochino mai con lui: già, egli non farebbe loro che male...»
Tutti i buoni fanciulli, ragazzine e ragazzini, ai quali raccontò il fatto, si tengono ora in
guardia contro il cattivello; ma egli è così scaltro ed accorto, che riesce sempre a burlarsi delle loro
precauzioni. Quando gli studenti escono dalla lezione, si pone loro a lato, con una toga nera ed un
libro sotto al braccio. Essi non lo riconoscono; lo prendono a braccetto, credendolo un altro
studente, ed allora egli pianta loro la freccia nel petto. Quando le giovinette tornano dalla predica,
persino quando stanno in chiesa, egli si cela sempre dietro di loro. E in ogni dove, in tutti i
momenti, dietro ad ogni specie di gente. In teatro, si mette in mezzo del lampadario, e s'infiamma e
risplende; e la gente lo crede una lampada, ma poi, troppo tardi, si avvede ch'era ben altro! Corre
nel parco del Re e sui bastioni; sì, e una volta ha persino colpito al cuore il tuo babbo e la tua
mamma. Domandane un po' a loro, e sentirai quello che ti dicono! Ah, è un vero monello, questo
Amor, e sarà bene che tu non abbia mai nulla a fare con lui. Perseguita tutta la gente di questo
94