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40 Novelle                                                              Hans Christian Andersen

            dame.»
                   «Ma noi lo facciamo così malvolentieri!...» — arrischiarono le dame.
                   «Che sciocchezze!» — disse la principessa:  «Se mi lascio baciare io, potete ben fare
            altrettanto voi. Per qualche cosa, mi pare, vi mantengo e vi pago!» E così, la dama d'onore ebbe a
            tornare dal porcaro.
                   «Cento baci dalla principessa,» — insistè lui, «o mi tengo la roba mia.»
                   «State dinanzi a pararmi!» — diss'ella; e tutte le dame fecero cerchio, ed il porcaro
            incominciò a baciarla.
                   «Che cos'è tutto quel chiasso laggiù, accanto al porcile?» — si domandò l'Imperatore, ch'era
            salito sull'altana. Si stropicciò gli occhi e si aggiustò le lenti. «Lì c'è di sicuro lo zampino delle
            dame d'onore. Voglio vederci chiaro da me.» Passò in fretta un dito dentro alle pantofole, per tirarle
            su meglio dietro, — perchè aveva il vizio di acciaccarle col calcagno, — e giù a precipizio.
                   Misericordia, che corsa fu quella!
                   Appena giunse nel cortile, si mise a camminare pian piano. Del resto, le dame erano troppo
            affaccendate a contare i baci, per vedere che tutto andasse bene e che il porcaro non ne avesse a
            ricevere uno di più nè uno di meno; e non si avvidero dell'Imperatore. Questi si alzò in punta di
            piedi...
                   «Che faccenda è questa?» — gridò, quando vide i due che si baciavano; e tirò loro una
            pantofola sul capo, proprio nel momento che il porcaro riceveva l'ottantesimo bacio.
                   «Via di qua!» — tuonò l'Imperatore, su tutte le furie: e tanto la principessa quanto il
            guardiano di porci furono scacciati dall'Impero.
                   Ed eccola lì a piangere, mentre il porcaro la rimproverava e la pioggia veniva giù a torrenti.
                   «Ah, povera me, povera me!» — sospirava la  principessa: «Avessi almeno accettato per
            marito il bel principe, che ora non sarei ridotta a questa miseria! Ah, come sono disgraziata!»
                   Il guardiano di porci andò dietro ad un albero; si lavò via dalla faccia la tinta nera, si tolse di
            dosso gli abiti cenciosi, ed apparve in tutta la pompa principesca, così bello, che la principessa non
            potè far a meno d'inchinarsi dinanzi a lui.
                   «Tu mi hai messo al punto di doverti disprezzare!» — diss'egli: «Non hai voluto accettare un
            principe onorato, non t'intendi di rose nè d'usignuoli; ma poi, per un balocco, hai consentito a
            baciare un guardiano di porci. Ora non hai se non il castigo che ti sei meritata.»
                   E andò nel suo regno, chiuse la porta e tirò il catenaccio; ed ella, rimasta di fuori, ben potè
            cantare:

                                   Ah, mio povero Agostino,
                                      Tutto è andato, andato, andato!






























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