Page 80 - Quel che una pianta sa
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QUEL CHE UNA PIANTA SA

              abbiamo parlato nel capitolo 2), che dapprima avevano incon­
              trato una certa resistenza nell’ambiente scientifico, ma che in
              seguito erano stati validati da molti laboratori, le piante musi­
              cali di Dorothy Retallack sono state relegate nel cestino della
              spazzatura della scienza. Mentre le sue scoperte venivano ri­
              portate in un articolo su un quotidiano, i tentativi di pubblica­
              re quei risultati su una rivista scientifica rispettabile non otten­
              nero alcun successo, e il suo libro venne infine stampato fra la
              letteratura New Age. Ciò ovviamente non ha impedito al vo­
              lume di diventare parte dello Zeitgeist della cultura dell’epoca.
                 Questi risultati contraddicevano anche un importante stu­
              dio pubblicato nel 1965.14 Richard Klein e Pamela Edsall, ricer­
              catori del Giardino Botanico di New York, decisero di condur­
              re una serie di esperimenti per determinare se le piante fossero
              davvero influenzate dalla musica. Lo fecero in risposta a studi
              provenienti dall’india, i quali affermavano che la musica incre­
              mentava il numero dei rami che spuntavano in diverse piante,
              come la calendula (Tagetes erecta). In un tentativo di ricapito­
              lare questi studi, Klein e Edsall esposero le calendule al Canto
              Gregoriano, alla Sinfonia n. 41 in Do maggiore di Mozart, a
               “Three to Get Ready” di Dave Brubeck, a “The Stripper” della
              David Rose Orchestra, e a canzoni dei Beatles come “I Want to
              Hold Your Hand” e “I Saw Her Standing There”.
                 Dalle loro ricerche  (dotate di severi controlli scientifici)
              Klein e Edsall conclusero che la musica non aveva affatto in­
              fluenzato la crescita delle calendule.  Come riferirono, sfrut­
              tando l’umorismo per trasmettere la loro  indignazione nei
              confronti di questo ramo di ricerca,  “Non c’era stata nessuna
              escissione di foglia15 ascrivibile all’influenza di ‘The Stripper’ né
              abbiamo potuto osservare nessuna nutazione dello stelo nelle
              piante esposte ai Beatles”.* Come possiamo spiegare la con­
              traddizione fra questi risultati e i successivi studi di Dorothy
              Retallack? Le calendule di Klein e Edsall avevano gusti musi­
              cali differenti, oppure, più verosimilmente, le grandi carenze

               * La nutazione è il movimento ciclico di ondeggiamento o di piegamento
              mostrato da diverse parti della pianta.
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