Page 25 - Orto. Dal balcone al campo.
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risorsa con un valore inestimabile e non rinnovabile.
La formazione del suolo è un capolavoro della natura, il risultato di molti fattori ambientali
che, come in un gran concerto, lavorano incessantemente per creare un materiale unico. La
trama della storia che trasforma la roccia in terra recita più o meno così: «Tutto ha inizio da
una roccia solida e di gran carattere, un minerale. Con l’arrivo del freddo e poi del caldo, si
disgregano e indeboliscono i legami che tengono insieme la materia rocciosa. L’acqua, con il
gelo, agisce da sottilissima incudine che riesce a frantumare anche la roccia più forte. Il vento
poi farà la sua parte, diventando carta abrasiva. L’acqua modellerà la roccia, battendo e
frantumando ancora e ancora». All’azione degli agenti atmosferici si unisce poi quella delle
piante e degli animali che contribuiscono a creare la vita.
I segreti del suolo: come riconoscerlo
Dal punto di vista strutturale, il suolo è composto da una parte organica e da una parte
inorganica, e da entrambe dipendono la sua fertilità e le sue caratteristiche. Poiché è a noi
agricoltori che spetta il compito di mantenerne intatte le condizioni, e quando possibile
migliorarle, per poter agire con coscienza bisogna saperne riconoscere le caratteristiche.
La parte inorganica è formata da tre componenti: solida, liquida e gassosa. La parte solida
rappresenta oltre il 50 per cento ed è una mescolanza di particelle di diverse dimensioni, con
proprietà fisiche e chimiche differenti. È da queste ultime che dipende il «comportamento» di
un suolo, e di conseguenza le nostre gioie o dolori nell’orto! I minerali di cui è costituito
conferiscono al suolo caratteristiche ben precise e riconoscibili, come la durezza (la sua
consistenza), la permeabilità (quanta acqua riesce a penetrare nel suolo e a essere
disponibile), la fertilità (il nutrimento disponibile per le piante) e la coltivabilità (quanto sia
adatto alla coltivazione). A queste caratteristiche si aggiunge la tessitura, che è data dalla
dimensione delle sue particelle solide: più queste ultime sono sottili, più acqua verrà
trattenuta nel suolo. Un aspetto molto importante se vogliamo sapere quanto dovremo
innaffiare il nostro terreno.
In base alla struttura, dividiamo il suolo in tre grandi categorie:
argilloso;
limoso;
sabbioso.
Tutte le volte che sarete davanti a un fazzoletto di terra, prendetene una manciata, saggiatene la
consistenza con le mani, sentitene l’intenso profumo. Abituatevi a questi gesti, vi aiuteranno ad
avere il giusto approccio con la terra. Come quando siete di fronte a un bicchiere di vino.