Page 19 - Orto. Dal balcone al campo.
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attraverso gli orti comunitari. Con la realizzazione di un orto urbano a partire dal patto che
      nasce  tra  le  persone  unite  nella  coltivazione  e  nella  gestione  dell’orto,  si  consolida

      un’alleanza,  una  speciale  coesione  sociale  che  attraversa  le  generazioni  e  supera  ogni

      differenza  sociale  e  culturale.  L’orto  diventa  così  uno  strumento  per  migliorare  la  vita  di
      ognuno e, grazie alla sua semplicità, è la chiave di volta per la cura delle persone e della

      comunità.





      Coltivare la natura


      Entrando  nel  mondo  dell’agricoltura,  la  distanza  tra  città  e  campagna  svanisce  ed  è  facile

      scoprire un mondo unico, ricco di grande umanità e attenzione per l’ambiente. Sono ormai in

      molti, cittadini e agricoltori, a praticare agricoltura biodinamica, biologica, permacultura e
      agricoltura sinergica. In tutte queste tecniche si ritrovano elementi comuni fondamentali, come

      la  profonda  comprensione  delle  molteplici  connessioni  tra  gli  elementi  che  compongono  la

      complessità dell’ecosistema e la conservazione dello stato naturale dell’ambiente attraverso
      la promozione della biodiversità. Ognuna di queste tecniche suscita grande interesse perché,

      attraverso  la  loro  bellezza,  svelano  una  grande  cultura,  fatta  di  esperienza  e  profonda
      conoscenza della natura e dei suoi equilibri. Vibrano di armonia con la natura, e l’uomo si

      trasforma  in  un  custode  gentile,  premuroso  di  cure  e  attenzioni.  Osservo  sempre  come  un

      turista  curioso  e  ascolto  con  profonda  ammirazione  e  attenzione  chi  pratica  le  tecniche  di
      agricoltura naturale per cogliere di volta in volta qualche nuova soluzione da aggiungere al

      mio  bagaglio  personale.  L’orto  è  un  luogo  in  cui  è  necessario  abbandonare  i  preconcetti  e
      lasciarsi  andare  verso  nuove  scoperte.  Chi  coltiva  da  una  vita  o  gli  ortisti  pensionati,  che

      ricordano esperienze lontane, di quando erano bambini, lasciano inconsapevolmente affiorare

      nei  loro  gesti  vecchi  ricordi  impolverati,  che  si  trasformano  in  gesti  scolpiti  nella  pietra,
      immutabili,  come  a  voler  salvaguardare  una  conoscenza  antica.  Pratiche  che  denotano

      un’attenzione  verso  le  piante,  irrigate  solo  con  l’acqua  piovana,  senza  sprechi,  utilizzando

      materiali di recupero, costruendo orti patchwork in continua definizione.
         Nascono  da  volontà  di  ferro  anche  gli  orti  abusivi,  che  si  insediano  nei  luoghi  più

      inimmaginabili, là dove non cresce nulla, dove la pianificazione urbanistica lascia dei vuoti. I

      coltivatori  della  città  riempiono  gli  spazi  come  a  completare  un  discorso  in  cui  mancano
      alcune parole. Recinti intricati di rampicanti e arbusti che nascondono piccoli giardini segreti,

      tutti da mangiare, che si schiudono in un mondo di relazioni e libertà verde dove coltivare la
      felicità di stare insieme. Luoghi ricchi di stimoli interessanti per coltivare la terra al meglio.
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