Page 320 - Peccato originale
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d’Italia, Condemi è stato componente della delegazione italiana presso il Gafi, il
Gruppo d’azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitale,
ovvero proprio quell’organismo che dovrà valutare la domanda di ingresso
della Santa sede nella cosiddetta white list, la lista dei paesi che adottano la
trasparenza finanziaria. Dal gennaio del 2011 al maggio del 2014, su
indicazione di Benedetto XVI, è stato componente del consiglio direttivo
dell’Aif, l’organo di controllo finanziario in Vaticano.
17 Condemi e De Pasquale sono gli autori della guida che nel 2008 proprio la
Banca d’Italia aveva pubblicato su questa materia: Lineamenti della disciplina
internazionale di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento
del terrorismo. Un libro ritenuto dalla comunità finanziaria un punto di
riferimento, tanto che due anni dopo, nel 2010, Manlio d’Agostino, all’epoca
numero due dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti, condensò l’opera in
un manuale per chi lavora in banca, edito dall’Abi, l’Associazione bancaria
italiana.
18 Nicora nasce a Varese nel 1937 e, dopo il liceo, nel 1959 consegue la laurea
in legge all’Università Cattolica di Milano, per entrare nel Seminario Maggiore
dell’arcidiocesi ambrosiana. Ordinato presbitero il 27 giugno 1964, si laurea in
teologia per poi essere eletto vescovo. Negli anni Ottanta, con il governo di
Bettino Craxi, firma l’accordo di modifica del concordato tra Stato italiano e
Chiesa cattolica. Viene nominato vescovo di Verona e, successivamente,
presidente dell’Apsa, il dicastero che segue gli investimenti mobiliari e
immobiliari dello Stato. Giovanni Paolo II lo eleva cardinale nel 2003.
Partecipa ai conclavi che hanno portato nel 2005 all’elezione di Ratzinger e nel
2013 a quella di Francesco. Nicora aveva coltivato un ottimo rapporto con
l’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti, al quale riservava sempre
gesti d’affetto, atti inconsueti per un porporato come lui, schivo e di poche
parole.
19 Tra questi, un avvocato italoamericano, Jeffrey Lena, che mostra di
muoversi con sapienza tra le tonache.
Nicora rimane stupito della sicurezza di Lena. Chiede informazioni a qualche
amico in segreteria di Stato per capire a che titolo questo legale chieda di
incontrare tutti i personaggi di spicco in curia, e cerca di reperire notizie
sull’Aif. Chi lo manda e, soprattutto, perché? Ufficialmente Lena proviene
come il collega Marco Briamonte, difensore di Cipriani, dallo studio legale
Grande Stevens, uno dei più importanti in Italia e in passato molto vicino alla
Santa sede, che gli ha affidato vicende delicate. Lena riceve da Bertone il
formale incarico di svolgere un’indagine per capire chi aveva partecipato al
caso Vatileaks agli inizi del 2012 quando erano trapelati i primi documenti
interni, pubblicati su «il Fatto Quotidiano». Lena conduce delle investigazioni
autonome ma suscita diverse perplessità nella ristretta comunità vaticana, un
po’ per i modi goffi da cowboy, un po’ per l’accento.
20 Un esempio aiuta forse a rendere ancor più chiara questa mossa. In Italia
le attività delle banche, nella raccolta del credito, negli affidamenti e negli
investimenti, sono monitorate da Banca d’Italia, che è un’istituzione
indipendente dal potere politico, seppure recenti crac e scandali di istituti di
credito italiani, da Montepaschi a Banca Etruria a Popolare di Vicenza, abbiano
provocato dubbi sulla reale autonomia ispettiva dell’organo di vigilanza
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