Page 321 - Peccato originale
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dall’autorità politica. Se in Vaticano si cercasse di anestetizzare le funzioni
dell’Aif, puntando ad assoggettare questa nuova autorità direttamente alla
segreteria di Stato, sarebbe come mettere la Banca d’Italia sotto il controllo del
premier: la banca centrale cesserebbe di svolgere la sua funzione in autonomia
e indipendenza. E si tratta di un principio cardine, inderogabile: la banca
centrale opera infatti per controllare che il ministero del Tesoro non crei una
spesa pubblica tale da prevedere maggior disavanzo e la creazione di moneta.
Se la segreteria di Stato – che è quella che determina la vita della Santa sede –
controlla il controllore, si determina il classico cortocircuito: il controllato
verifica l’agire dei controllori, arrivando magari a influenzarlo.
21 Questi istituti di credito non hanno più l’autorizzazione della loro banca
centrale di riferimento a continuare a collaborare con la banca vaticana. Da due
anni, ad esempio, lo Ior non dà a J.P. Morgan risposte sul conto aperto presso
un suo istituto.
22 Ronaldo Hermann Schmitz, nato a Porto Alegre, in Brasile, il 30 ottobre
1938, è manager e banchiere in Germania. Dopo studi in economia politica
all’Università di Colonia, un master in business administration all’Insead di
Fontainebleau, ricopre incarichi di responsabilità in diversi consigli
d’amministrazione di aziende come la chimica Basf, la Metallgesellschaft,
mentre alla Deutsche Bank, dal 1991 al 2000, è stato amministratore delegato e
vicepresidente. Fa parte di think tanks globali come l’Institute for Advanced
Study e la Commissione Trilaterale.
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