Page 314 - Peccato originale
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Note al capitolo I fantasmi dello Ior



                  1  Quando nacque l’11 febbraio 1887 con il nome originario di Ad Pias Causas,
                lo Ior era soltanto una commissione cardinalizia che per volere di papa Leone
                XIII si occupava di amministrare le risorse delle «pie fondazioni», confluite in
                un fondo creato apposta per depositarvi lasciti ereditari e offerte dei fedeli.
                Cespiti immobiliari e somme di denaro che all’epoca andavano protetti e tenuti
                nascosti per il pericolo incombente delle confische disposte dalle autorità
                italiane. Lo Ior in quanto tale viene istituito con due chirografi firmati da papa
                Pacelli durante la Seconda guerra mondiale, nel 1942. Il pontefice concede
                subito autonomia assoluta alla banca nei riguardi della curia romana. Lo Ior
                diventa «ente centrale della Chiesa cattolica», ottenendo così l’immunità per i
                suoi dipendenti secondo l’articolo 11 dei Patti lateranensi. E vanta uno statuto
                ambizioso: «La custodia e l’amministrazione dei capitali, depositati in titoli o
                anche in contanti, e destinati a opere di religione e di cristiana pietà». Da
                sempre, però, chiunque nei sacri palazzi sa che si tratta di un obiettivo
                puramente formale: dai tempi del presidente Alberto Di Jorio e degli
                investimenti azionari dei soldi ottenuti con i Patti lateranensi, l’istituto
                assomiglia più a una banca d’affari che al custode dei risparmi delle pie
                confraternite.
                  2  Karol Wojtyła aveva pregato madre Teresa di andarlo a trovare ogni volta
                che veniva in Vaticano e questo, negli anni Ottanta e Novanta, accadeva in
                media due volte all’anno, come testimonia José Luis González-Balado nella
                prefazione di: Madre Teresa di Calcutta, Il cuore della preghiera, Bompiani,
                Milano 2012.
                  3  Madre Teresa portava in Vaticano anche generosi benefattori della sua
                opera, come la sua amica statunitense Eileen Egan, responsabile dei Catholic
                Relief Services e cofondatrice del gruppo American Pax Association.
                  4  Nato a Pietragalla, in provincia di Potenza, il 13 aprile 1930 e ordinato
                presbitero nel 1953, venne consacrato vescovo nel 1993 dal cardinale Corrado
                Ursi. Segretario particolare del cardinale Alberto di Jorio, venne nominato
                segretario generale della banca nel 1970.
                  5  Dai documenti conservati nell’archivio di monsignor Renato Dardozzi e
                pubblicati in Vaticano S.p.A., era emerso che lo «Ior parallelo» era stato
                costituito da De Bonis con il progressivo indebolimento della figura di
                Marcinkus, accelerato quando nel 1987 i giudici milanesi ne chiesero – senza
                ottenerlo – l’arresto per il dissesto del Banco Ambrosiano.
                  6  https://rivaluta.istat.it.
                  7  Gennaro Pucino, Intervista a Mario de Bonis, amico del grande Eduardo e
                cultore della sua arte poetica, dicembre 2010, consultabile al sito
                www.napolinternos.it. Anche Mario de Bonis divenne amico dell’attore, ne
                studiò tutta l’arte teatrale e, soprattutto, poetica. Mario de Bonis ha scritto
                negli anni diversi saggi e ricerche sull’attore; non da ultimo Eduardo visto da
                vicino, presentato alla Cineteca nazionale di Roma il 7 ottobre 2014, con ospite



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