Page 311 - Peccato originale
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10 Macchi aveva anche curato con particolare dedizione la collezione di arte
moderna dei musei vaticani, riscontrando considerazione e stima di Marcinkus
e Calvi, come indica Philip Willan (Calvi e l’Italia dei poteri occulti,
«MicroMega», n. 5, 2008).
11 John Cornwell, Un ladro nella notte. La morte di Papa Giovanni Paolo I,
Pironti, Napoli 1990.
12 https://rivaluta.istat.it.
13 L’intestazione con ogni probabilità è da leggersi come «segretario
particolare di Sua Santità (monsignor Macchi)».
14 I soldi arrivavano dal conto che la Fncb di New York aveva aperto allo Ior,
il n. 051 7 10000Y.
15 Tra queste operazioni poco chiare c’è una delle consistenti rimesse di
denaro dello scandalo Lockheed in cui l’azienda americana ammise di aver
corrotto militari e politici per convincerli a comprare i suoi aerei e che nel 1978
portò alle dimissioni del presidente della Repubblica Giovanni Leone. Nel
febbraio del 1976 la procura di Roma avviò un’inchiesta sulla fornitura di
quattordici aerei Hercules C 130 all’Aeronautica militare da parte della
Lockheed. Si scoprì che l’8 novembre 1971 sempre la Fncb di New York
«preannunciava una terza operazione nella filiale di Roma per $ 600.000
all’ordine di William Cowden, direttore delle vendite internazionali della
compagnia» (dalla sentenza della Corte costituzionale del 2 agosto 1979,
procedimento di accusa nei confronti di Gui Luigi, Tanassi Mario e altri).
16 Francesco Anfossi, La vera storia della banca del Vaticano, «Famiglia
Cristiana», 22 maggio 2013.
17 Relazione conclusiva della Commissione mista italo-vaticana. La
commissione è stata costituita il 24 dicembre 1982 e ha concluso i suoi lavori
nell’autunno dell’anno seguente, realizzando un corposo documento finale,
conservato nel fondo documentario del professor Mario Cattaneo, docente
dell’Università Cattolica di Milano e membro del comitato di sorveglianza del
Banco Ambrosiano subito dopo la morte di Roberto Calvi.
18 L’altra ipotesi, come già anticipato, è che le operazioni finanziarie sui conti
di Macchi e quelle targate «Cisalpine» nella disponibilità di Paolo VI
avvenissero a insaputa degli interessati. Fosse così, significa che la squadra di
Marcinkus si esponeva a dei rischi inutili. Perché intestare fittiziamente queste
operazioni al papa e al suo collaboratore quando era molto più semplice
utilizzare qualche conto intestato a fondazioni di comodo? Di certo si costituiva
una rete di informazioni delicatissime che, se fossero diventate all’epoca di
dominio pubblico, avrebbero scatenato il finimondo. Informazioni quindi assai
preziose per tessere trame di potere e ricatti nei sacri palazzi.
19 Il crac era di notevoli proporzioni: due miliardi di dollari le perdite della
sola Franklin, 300 milioni quelle della Banca Privata che aveva Giorgio
Ambrosoli liquidatore, 82 milioni di dollari per il solo cambio estero della
Finbank.
20 Sarà un giovane giornalista dell’Ansa a fare lo scoop e ad annunciare la
morte di Montini. Si chiama Luigi Bisignani, tesserato alla P2, legatissimo ad
Andreotti, con ottime relazioni in Sudamerica e in Vaticano. Nei successivi
trent’anni Bisignani sarà nel backstage di trame e scandali, spesso coinvolto in
inchieste che mirano anche allo Ior.
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