Page 312 - Peccato originale
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21 Luciani aveva in mente anche di allontanare dalla diocesi di Chicago, la più
grande degli Stati Uniti, il cardinale John Patrick Cody, nella bufera per
scandali economici e sessuali e molto legato a Marcinkus. Era sospettato di
intrattenere una relazione con un’impiegata della cancelleria arcivescovile,
oltre a essere un pessimo amministratore e un pastore in netto contrasto con il
clero della diocesi. Dopo l’elezione di Luciani, i sostenitori di Cody a Roma lo
informarono che Giovanni Paolo I avrebbe sicuramente portato a termine il
progetto di allontanarlo dalla diocesi a causa delle sue trovate insolite e delle
chiacchiere sul suo conto che ormai circolavano anche dentro i sacri palazzi. E
per questo motivo, secondo David Yallop, Cody avrebbe avuto un movente
(come Marcinkus o Villot) per assassinare il papa, con l’aiuto dei suoi amici
presenti a Roma. Luciani morì, Cody rimase alla guida dell’arcidiocesi di
Chicago fino al 1982, Marcinkus rimase presidente dello Ior fino al 1989, Villot
fu riconfermato segretario di Stato da Giovanni Paolo II ma morì per una
polmonite il 9 marzo 1979 e il suo corpo oggi riposa nella chiesa di Trinità dei
Monti a Roma.
22 Marcinkus negò con forza che Luciani avesse in serbo la sua rimozione dal
vertice della banca, escludendo sia l’ipotesi dell’assassinio del papa sia la
presenza di massoni in Vaticano. Si veda John Cornwell, cit.
23 Ibidem.
24 Da Ros citato in Hilmi Toros, Vatican City, A.M. cycle, Associated Press, 16
ottobre 1978.
25 Intervista a padre Magee in Giovanni Paolo I. Il Papa del sorriso – La
grande storia, Raitre, in onda il 17 agosto 2012.
26 Claudio Rendina, Giovanni Paolo I. La morte del papa del sorriso, «la
Repubblica», 29 settembre 2013.
27 I dubbi, le incongruenze, le contraddizioni che negli anni si sono succedute
su uno degli episodi più misteriosi nella storia recente della Chiesa hanno
alimentato anche una ricca pubblicistica, che ha ricostruito la morte di papa
Luciani come provocata proprio da avvelenamento. È il caso del bestseller In
nome di Dio del giornalista americano David Yallop.
28 Giancarlo Zizola, Il conclave. Storia e segreti, Newton Compton, Milano
1993.
29 Intervista a don Diego Lorenzi in Giovanni Paolo I. Il Papa del sorriso,
cit. Chi conosceva Albino Luciani già da quando era solo un prete inoltre parlò
di problemi respiratori. A metà degli anni Cinquanta infatti gli fu diagnosticata
una tisi polmonare e per questo dovette lasciare la parrocchia e recarsi in
sanatorio a Sondalo. Lì i medici capirono però che non si trattava di tubercolosi
ma di una polmonite. Negli anni a seguire in molti hanno raccontato vari
episodi legati a problemi respiratori di Luciani fino a quando don Lorenzi, in
una lettera del 19 agosto 1980 ad Andreotti, affermò: «Mi affretto comunque
ad assicurarle che Giovanni Paolo aveva ambedue i polmoni funzionanti e che
nessuno dei due era stato messo a riposo». Nonostante ciò, più di una fonte
contestò la diagnosi di Buzzonetti, parlando invece di embolia polmonare. Uno
dei medici convinti di questa ipotesi è Joaquín Navarro-Valls, diventato poi
direttore della sala stampa della Santa sede. Navarro-Valls, intervistato da
Cornwell (cit.), ipotizzò che, per la modalità subitanea della morte, non poté
che trattarsi di embolia ai polmoni. Embolia, stessa causa della morte del
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