Page 309 - Peccato originale
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Note al capitolo L’omicidio (morale) di Albino
Luciani
1 Il pontificato più breve della storia fu nel 1590 quello di Urbano VII, morto
di malaria ad appena tredici giorni dall’elezione.
2 Nato a Chicago, Marcinkus è cresciuto nel sobborgo violento di Cicero,
dove negli anni tra le due guerre Al Capone insediò il suo quartier generale. Nei
sacri palazzi circolava la storia che proprio il padre Mykolas, emigrato nel 1908
dalla Lituania, fosse uno degli autisti di Al Capone.
3 «Negli anni Cinquanta inizia a percorrere i corridoi della Santa sede un
giovane sacerdote americano trasferitosi a Roma per frequentare i corsi di
diritto canonico all’Università gregoriana. Viene ordinato sacerdote nel 1947,
dopo l’università Marcinkus si trasferisce alla Pontificia accademia
ecclesiastica, campus per diplomatici della Santa sede. Che sia un astro
nascente lo si capisce subito. Ad appena trent’anni, nel 1952, già dispone di una
scrivania presso la segreteria di Stato. Le voci sul suo ingresso lesto in Vaticano
si rincorrono. C’è chi indica nell’allora segretario di Stato, il cardinale Giovanni
Benelli, che lo volle subito come collaboratore, il suo mentore. C’è chi legge
nelle raccomandazioni americane del giovane sacerdote la chiave che lo
introdusse nelle stanze del potere di papa Pacelli (Pio XII), assai sensibile alle
tesi anticomuniste del cardinale di New York Francis J. Spellman. […] Un
incontro negli uffici della segreteria di Stato andrà a cambiargli la vita, facendo
poi precipitare le finanze vaticane. Factotum di Pio XII è infatti Giovanni
Battista Montini, allora pro segretario del papa. Un bresciano tignoso. Seppur
agli antipodi per stile e carattere rispetto all’imponente sacerdote americano,
dopo un’iniziale avversione, stringerà con Marcinkus un’alleanza di ferro.
Figlio di un banchiere, Giovanni Battista Montini diventa papa Paolo VI nel
1963, dopo la morte di Giovanni XXIII. Egli riporterà la finanza della Santa
sede, dopo un periodo di basso profilo, sui binari di una politica aggressiva e
spregiudicata. […] Nel 1964 Paolo VI è in visita nel centro di Roma, la folla
straripa e quasi lo schiaccia. La prontezza di Marcinkus è fulminea. Sua Santità
viene portato in salvo dal robusto sacerdote. L’indomani è scelto come guardia
del corpo. Diventa il responsabile della sicurezza del papa nei viaggi in tutto il
mondo: dall’India alla Turchia, dal Portogallo agli Stati Uniti. Nel 1970,
durante un viaggio nelle Filippine, Marcinkus blocca un pittore che si avventa
sul pontefice con un pugnale. L’americano entra nella stanza dei bottoni.
Stringe amicizia anche con il segretario particolare del papa, padre Pasquale
Macchi che gode di un fortissimo ascendente sul santo padre. Tra i due l’intesa
è immediata. Marcinkus salta i gradini in fretta. Diventa vescovo e viene scelto
come segretario della banca vaticana (1971)» (Gianluigi Nuzzi, Vaticano S.p.A.,
Chiarelettere, Milano 2009).
4 Tesi sostenuta in particolar modo da Rupert Cornwell (Il banchiere di Dio,
Roberto Calvi, Laterza, Bari 1983), e da Leonardo Coen e Leo Sisti (Il caso
Marcinkus. Le vie del denaro sono infinite, Mondadori, Milano 1991).
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