Page 230 - Peccato originale
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Adesso dice che se dovesse venir chiamato in tribunale da
                un magistrato direbbe la verità.



                Non  pensa  di  fare  del  male  a  Paolo  portando  alla  luce
                queste cose?

                    Al  contrario,  ho  cercato  sempre  di  proteggerlo  in
                qualche modo. Ero terrorizzato perché questa situazione è
                assurda. Avevo paura di fare qualsiasi cosa, avevo paura di

                parlare,  paura  di  questa  situazione  perché  comunque,
                essendo credente, questa vicenda mi ha anche aperto un

                conflitto interiore.


                Era contento di frequentare l’istituto Sant’Apollinare?

                    Sì, anche se non avevamo molta scelta, potevo scegliere
                solo tra Classico e Scientifico. Il preside era un prete molto

                amico  del  nostro  monsignore  e  addirittura  quasi  ogni
                venerdì, con il vicepreside, veniva a pranzo da noi. Io ero

                scandalizzato che il preside della scuola venisse in pratica
                a pranzo a casa mia, era una cosa vergognosa. In Polonia,

                a  scuola,  c’era  uno  statuto  che  vietava  relazioni  tra
                professori e alunni per ovvi motivi. Invece loro venivano a
                casa nostra a parlare di scuola, non è assurdo?



                Il seminario dava un indirizzo anche teologico-culturale
                ai suoi allievi…

                    Se pensa questo vuol dire che è un ingenuo. Non è così.
                Capitavano  altre  cose  incredibili,  delle  tragedie  che

                finivano in farsa.


                Cioè?

                    Un  giorno  l’allora  segretario  di  Stato  Bertone,  dopo
                aver  officiato  la  messa  all’altare  della  Cattedra  [di  San
                Pietro,  nda],  era  tornato  nella  «sagrestia  dei  cardinali»,

                una  piccola  stanza  adibita  solo  ai  porporati,  con  noi
                chierichetti che lo aiutavamo a togliere i paramenti. Dopo





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