Page 93 - Io vi accuso
P. 93

Peer to peer



          Un ulteriore metodo alternativo di microcredito, più diretto al singolo che
          all’impresa, per raccogliere finanziamenti è quello del peer to peer, ovvero

          «da pari a pari», che in questo caso significa da privato a privato. Il prestito
          tra  privati  rappresenta  un’evoluzione  del  mercato  creditizio,  sempre  più
          attento  alle  esigenze  degli  utenti  di  internet,  e  ha  la  caratteristica  di
          permettere  a  chiunque,  in  maniera  trasparente,  saltando  gli  intermediari

          bancari,  di  risparmiare  (a  chi  richiede  soldi)  e  di  guadagnare  (a  chi  li
          presta). Si parla anche di prestito sociale perché finanziatori e richiedenti
          hanno la possibilità di conoscersi, di entrare in una community e decidere
          in maniera libera a chi prestare denaro e per quale fine o a quale tasso. Ma

          il  termine  «social»  potrebbe  essere  anche  fuorviante,  meglio  chiamarli
          nuovi prestiti, erogati da piattaforme che non c’entrano nulla con gli istituti
          di  credito,  che  hanno  costi  di  personale  estremamente  bassi,  che
          raccolgono capitale da privati direttamente sui loro siti e valutano la gran

          parte delle richieste tramite un algoritmo.
              Il sistema dei prestiti peer to peer è diffuso in tutto il mondo ma a essere
          sempre più avanti degli altri sono gli Stati Uniti, dove ci sono due siti che
          spopolano  e  che  fungono  da  faro  per  il  resto  del  mondo:  Lending  Club  e

          Prosper.
              In  Italia  le  community  del  credito  al  consumo  sono  un  fenomeno
          recente  e  ormai  conosciuto  grazie  a  Zopa  (Zone  of  Possible  Agreement
          ovvero Zona di possibile accordo) e Boober. In Zopa – la piattaforma più

          vicina  alle  esigenze  descritte  finora  –  chi  decide  di  stare  dalla  parte  dei
          finanziatori,  pagando  una  commissione  annuale  dell’1  per  cento  sulla
          somma  prestata  ai  richiedenti,  è  mosso  da  un  duplice  fine:  investire  il
          denaro  per  una  giusta  causa,  in  modo  trasparente,  e  ottenere  un

          rendimento a fronte di un rischio più basso  (il  cliente  viene  selezionato)
          della  media  e  frazionato  tra  almeno  cinquanta  richiedenti.  Anche  chi
          richiede un prestito è mosso da un duplice fine: non favorire gli interessi di
          banche  e  finanziarie  ma  quelli  di  altre  persone  e  ottenere  tassi  più  bassi

          della media, quindi risparmiare.
   88   89   90   91   92   93   94   95   96   97   98