Page 181 - Avarizia
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Lusso francescano
Ultimamente, però, i frati minori non sembrano essersi comportati
come si conviene all’ordine del patrono d’Italia. Negli ultimi mesi del
2014 e nei primi del 2015 vicende finanziarie sorprendenti e
scandali di provincia ne hanno macchiato il buon nome. Il poverello
di Assisi, portato in gloria e magnificato dai versi di Dante che nella
Divina Commedia ne fece tessere le lodi dal domenicano Tommaso
d’Aquino, è il “Santo” per antonomasia. Il tratto distintivo è
l’abbandono della ricchezza, il rifiuto dell’opulenza, quello del
religioso che si spoglia dei suoi beni per professare al meglio la sua
fede. La storia del buco da circa 100 milioni di euro provocato dalla
curia generalizia di Roma sembra un contrappasso difficile da
inventare anche per il poeta fiorentino.
L’Ordine è sull’orlo del crac non perché ha regalato tutti i suoi
soldi ai bisognosi, o investito tutto in opere di bene. Il buco è stato
provocato da investimenti folli fatti sui mercati, pare per colpa di
società terze a cui i frati si erano affidati, che hanno impiegato i
denari di san Francesco in operazioni ad alto rischio finanziario.
Oltre che a causa dei giochi in Borsa, il buco si è originato da alcune
spese fuori controllo, come quelle per la ristrutturazione
dell’Auditorium Antonianum (costata circa 4 milioni di euro, è un
centro congressi con ristorante aperto agli esterni vicino via
Merulana, a Roma) e soprattutto quella di un hotel di lusso dietro
piazza San Pietro, Il Cantico. La struttura un tempo era adibita a
orfanotrofio. Costruito dai francescani a via del Cottolengo, fu
chiuso nel dopoguerra per riaprire qualche anno fa come residence
di lusso. In tutto i frati per mettere a reddito il loro immobile hanno
speso una ventina di milioni, cifra altissima per un rifacimento: oggi
la struttura è iper hi-tech (l’arredamento è costato 15 mila euro per
ogni stanza, con doppio impianto di areazione), e offre ai suoi ospiti
un ristorante gourmet (c’è anche un pastificio e una gelateria), una
cantina e un bar-store dove i frati vendono saponi ed essenze
biologiche con incise le preghiere del santo (i francescani ne hanno
comprati a tonnellate, con ordini vicini ai 100 mila euro). Un luogo
dove manager e imprenditori possono camminare per 200 euro a
notte nei “20.000 mq di spazi verdi con un giardino e un rigoglioso
bosco dove poter passeggiare e meditare...” esplica la brochure
dell’albergo. Che non dice che riammodernare il giardino è costato