Page 175 - Avarizia
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tedesche chiedendo di rendere pubbliche entrate e uscite delle
chiese. Tranne due, tutte le altre si sono rifiutate di fornire qualsiasi
informazione sul loro stato patrimoniale. Anche la procura di
Amburgo ha investigato su Tebartz-van Elst, in merito a un’inchiesta
parallela su una presunta dichiarazione falsa data sotto giuramento:
durante una deposizione il monsignore aveva assicurato di aver
viaggiato in business in un volo diretto in India per visitare una
comunità di poveri. In realtà, grazie ai punti “tipo Millemiglia” del
suo vicario generale Franz Kaspar, aveva ottenuto un upgrade in
prima classe, dove servono champagne e pasticcini. I giudici hanno
archiviato il caso dopo che il prete ha deciso di pagare una multa da
20 mila euro.
Il 26 marzo 2014 papa Francesco ha deciso che il vaso era colmo,
che ha “accettato le dimissioni” del “Protz-Bischof”, accusato dai
fedeli anche di “uno stile autoritario”. Ma il vescovo non è finito in
un convento sperduto come molti in Germania si aspettavano: da
aprile 2015 si è infatti trasferito a Roma, nella Santa Sede,
assegnato al Pontificio consiglio per la Promozione della nuova
evangelizzazione come nuovo delegato. Un incarico che non esisteva
e inventato apposta per lui. “Van Elst si aggiungerà al segretario e
al sottosegretario e dovrà tenere i contatti con le conferenze
episcopali dei vari paesi e predisporre i catechismi, senza per
questo apporre la sua firma sui testi,” ha chiarito il presidente del
dicastero Rino Fisichella. Parole che non hanno placato le ire dei
tedeschi: di fatto il vescovo è il numero tre del ministero pontificio.