Page 211 - La cucina del riso
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Toscana




               tosco-emiliano, quindi, si stanziarono queste popolazioni che portarono le
               loro usanze, contaminando - e facendosi contaminare - anche le popolazioni
               che vivevano in Emilia.
                    Il riso comincia ad essere coltivato nella valle padana e i terreni intorno
               al lago Massaciuccoli vennero ritenuti idonei per una coltivazione intensi-
               va. Iniziò così la storia del “riso di Massarosa”, del tutto sconosciuta, tanto
               da essere ignorata in studi e convegni, anche recenti, sull’evoluzione ali-
               mentare in Versilia.



                      ZUPPA DI RISO, LEGUMI ED ERBE SPONTANEE

                 Ingredienti: 240 g di riso Carnaroli (o Vialone nano), 1 lt di brodo vegetale, 2 sca-
                 logni, 3 aglietti selvatici, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, mezzo bicchiere di
                 vino bianco secco, 30 g di crescione (Cardamine pratensis) o di cavolo nero, 2 radici
                 intere (200 g) di barbaforte (Armoracia rusticana) o di rafano, 100 g di romice acetosa
                 e romice crespo (Rumex acetosa e Rumex crispus) sostituibili con cicoria e bietola,
                 2 carote, 100 g di imperatoria (Peucedanum imperatoria) sostituibile con il sedano,
                 100 g di fagioli (Phaseolus vulgaris) sostituibile con il fagiolino, 30 g di erba luna
                 (Lunaria annua) sostituibile con il cavolo nero, 20 g di polmonaria maggiore (Pulmo-
                 naria officinalis), 100 g di borragine (Borago officinalis), 20 g di erba di San Loren-
                 zo  (Consolida),  20  g  di  pilosella  (Heracium  pilosella)  sostituibile  con  il  tarassaco,
                 10 g di fumaria bianca (Fumaria capreolata) sostituibile con pepe nero, 50 g di peco-
                 rino fresco.

                 Preparazione: lavare, mondare tutte le verdure e tritarle finemente; tritare scalogno e
                 aglio e farli rosolare in un’ampia casseruola di terracotta, con l’olio, quindi sfumare
                 con il vino. A parte, preparare il brodo vegetale ricavandolo dalla bollitura del crescio-
                 ne e della barbaforte tagliata a tocchetti. Aggiungere il tritello fine di tutte le verdure
                 preparate, coprire con il brodo vegetale e aggiustare di sale. Cuocere il tutto per una
                 quarantina di minuti, controllando comunque la cottura delle erbe più dure. Se il liqui-
                 do dovesse ridursi eccessivamente, aggiungere qualche mestolo di brodo vegetale.
                 Unire il riso e far cuocere per altri 15 minuti. A fine cottura, aggiungere il pecorino
                 fresco, mescolare con discreto vigore fuori dal fuoco al momento della mantecatura.
                 Lasciar riposare qualche minuto, guarnire i piatti con i fiori eduli (primula comune o
                 anemone stellato o erba Trinità) e servire caldo. Il risultato deve essere una zuppa non
                 troppo asciutta, ma assolutamente non brodosa.




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