Page 205 - La cucina del riso
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Toscana




               tempo nelle valli marine: tra Viareggio e la via postale che correva da Lucca
               a Pietrasanta, così come presso il lago di Massaciuccoli.
                    Bisognò arrivare al 1839, quando il conte Giovanni Massei fece revo-
               care la legge e il conte Minutoli fece costruire la prima struttura per la bril-
               latura del riso. La coltura del riso vide il suo massimo sviluppo tra il 1880 e
               il 1916; dopo ebbe un inesorabile declino.
                    Eppure il riso aveva una resa chiaramente superiore al grano: nel 1600,
               seminando riso, si ricavava una quantità di prodotto pari a dieci volte la
               semente sparsa; con il frumento se ne ottenevano tre/quattro misure. Tanto
               per fare un confronto ad oggi, si moltiplica la semente impiegata per qua-
               ranta o più. E della presenza limitata della coltivazione del riso in Toscana
               dà testimonianza un volume del 1880 intitolato Del riso e della sua colti-
               vazione (Bordida - Silverstrini) che, in una tabella del prodotto, cita due
               valori significativi: “ettari in Italia: 232.669 - Toscana: 480; prodotto Italia:
               quintali 9.818.151- Toscana: 14.880”.
                    A partire dal secondo dopoguerra, comunque, il riso si diffuse anche
               in Maremma, intendendo la parte pianeggiante della provincia di Grosseto.
               Qui incontrò un clima e delle condizioni ambientali assai favorevoli, ma
               solamente negli anni Sessanta si registrarono le prime semine di una certa
               rilevanza.



                      RISOTTO DI SEPPIE AL MORELLINO DI SCANSANO

                 Ingredienti: 300 g di riso Carnaroli o Arborio, 800 g di seppie, 1 spicchio d’aglio,
                 1 rametto di rosmarino, 1 pizzico di peperoncino, ½ lt di fumetto di pesce, 4 cucchiai
                 di olio extravergine di oliva, 1 bicchiere di Morellino di Scansano.

                 Preparazione: pulire, lavare e asciugare le seppie, quindi tagliarle a filetti piuttosto
                 grossolani, lasciando la testa intera. In una casseruola soffriggere, nell’olio, il pepe-
                 roncino, l’aglio e il rosmarino, quindi aggiungere le seppie e farle insaporire, fino al
                 punto di farle scoppiettare, quindi salare e sfumare con il vino. Quando saranno color
                 nocciola, togliere l’aglio e il rosmarino, oltre alle teste delle seppie, che serviranno per
                 guarnire i piatti da portata. Aggiungere il riso e farlo cuocere unendo, poco alla volta,
                 il fumetto di pesce. A cottura ultimata, aggiustare di sale e servire il risotto decorando
                 i piatti con le teste delle seppie e un ciuffetto di rosmarino fresco.




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