Page 709 - Raccolta amplissima di canti popolari
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706 CANTI POPOLARI
XXI.
XXI.
Il ladro e la chiesa.
5290. Slisi cte Clise gnë 'пса cusarl i pare; 5290. Questo bel tempio fn recalo a fine,
Ai pat bés te derton spirtin eViji D'un nobile ladrón con le rapine.
Sat scomolisscin ctu tiort cusarc. Ei credetle scolpar la sua coscienza,
Invitando qui i ladri a penilenza (1).
Palazzo Adriano, M. G. Crispi.
LVIII. CANTI LOMBARDI ®
SANFRATELLO
1.
UN PADRE DlMAHDA C0HSIGL1O , РЕВСПЕ 1 DI
LUI F1GLI АРРВЯА CBESCIUTI CHIEDEAK ИО- Versione
5291. Ajuramtucc asghugghier st'strecc (3), 5291. Ajutatemi a sciogliere questa matas»,
Cunfess ú raiea debu, e n'un ni'ainmucc, Confesso il mio debole, e non mi occulto,
A miei figgh cuminzi adumer ù mece, A' miei figli cominciô ad arderé il mecco,
Ognun si vau abbuseber ù sa stucc, Ogiuuu si vnol buscare il suo asluecio:
Valu camper li fomni, brutt' impecr.'. Voglion campare le femine,brutto i mpiccio,
E roi diraintu cam i babalucc , Ed essi addiventano corne le luniache,
E quand puoi fan i scaramecc (4), E quando poi faranno i piccolini
'Ni spartuoma la fam 'n luce 'n tuce. Ci spartiremo la fame in tutti in tutti.
S. Fratello.
2.
l'istesso al figlio abmogliato. Versione
5292. Me figgh Paulin ô un ver papaleu (5), 5292. Mio figlio Paolino è un vero stordilo,
Schett 'n pà ster chiù, marder s' vaú; Scapolo non pui> siar più, aromogliare si
La zita gn' vien d' Militeu (6), La fidanzata gli viene da Militello (vuole;
E Г carni ghi parla cuott'a u sau; E le corna gli porta cotte al sole ;
La data saua è un carratieu La dote sua è un carratello,
E dà a baivr a cuost ed a eau (7); E dà a bere a questo e a quello;
(i) Oiipi, m. p. gîï.—Eccone la versione ïeltc- tezza, l'ho affidata a' duc
ralo dello stesso. Signori , ed essi ne han tutto il
Fabbrico questa chiesa uno de* primi ladri. Egli gentilczza, esscodo a rae ignota quella [
ebbe fidanza di raddrizzaro Г anima ana ; perche (3) A sgugghier lt'streeс — ad annaspare q-вгвы
ai confeezasscro qui gli altri ladri. maraisa,
(i) Riproduco notabilmcnte accrosciuti i canti lom- (4) Scaramecc, propriamente i eiaramvci, eioe
bardi t prima quolli di SanfrateTlo ; cd in seguito i piccolini de* conigli e dclle gatte, a' quali il paru
quelli di Piazza. Per la piona intelligenzadi quonto rassomiglia i figli do' zuoi figli.
appartlene aile colonie lombardo-sicule vedi la mia (5) Papaleu, non ha tignificato proprio, ma qui
Monografia critica solle medosime , o quanto dissi yalc stordito.
a p. 49 о legaenti di questa llaccolta amplissiina. (6) Militeu, Militello Valdcmone, paejc prasùno
Le aggiunto alla edizione 1857 , le dero all* amiсо a Sanfrttello.
aig. Ignazio di Giorgio GoUura. Del pari quelli di (7) Pïou pu& ezsero più mordaco il sarcasmo :
Piazza mi rengono in gran porte dal sig. Remigio per doto un carratello da dor hero a tutti gli aa>
Roccella, e ad ontrambi mi profeaso obbligatissimo. actati.
PcMt-