Page 56 - Sotto il velame
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ciò avvenìa di duol senza martiri,
                              ch'avean le turbe, ch'eran molte e grandi,
                              e d'infanti e di femmine e di viri 112 .

              In questo cerchio non c'è altro pianto, che di sospiri; il che
           Dante altrove conferma e dichiara, dicendo che in esso 113


                                                i lamenti
                              non suonan come guai, ma son sospiri

           E questa e quella espressione sono così formate da richiamare e
           correggere quella usata per il vestibolo, dove oltre i sospiri sono
           pianti, e i lamenti sono guai e alti guai:


                              quivi sospiri, pianti e alti guai .
                                                         114
           Inoltre i sospiri nel limbo sono l'effetto «di duol senza martiri», il
           che non può dirsi nei correnti nel vestibolo che 115


                              erano ignudi e stimolati molto
                              da mosconi e da vespe ch'eran ivi.

                              Elle rigavan lor di sangue il volto,
                              che, mischiato di lagrime, ai lor piedi,
                              da fastidiosi vermi era ricolto.

              Vero è che questi martirii hanno in sè, come un cotale spregio,
           così una tenuità relativa a' terribili tormenti del vero inferno; sì
           che Dante che forse non s'è accorto delle noiose bestiole che sti-
           molano quelli sciaurati o a ogni modo crede quei lamenti e quel-

           112   Inf. IV 25 segg.
           113   Purg. VII 29 seg.
           114   Inf. III 22.
           115   Ib. 65 segg.


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