Page 9 - Poemi conviviali
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Erano le Anthesterïe: s'apriva
                                            il fumeo doglio e si saggiava il vino.

                                               Entrò, col lume della primavera
                                            e con l'alito salso dell'Egeo,
                                            la cantatrice. Ella sapea due canti:
                                            l'uno, d'amore, l'altro era di morte.
                                            Entrò pensosa; e Phoco le porgeva
                                            uno sgabello d'auree borchie ornato
                                            ed una coppa. Ella sedé, reggendo
                                            la risonante pèctide; ne strinse
                                            tacita intorno ai còllabi le corde;
                                            tentò le corde fremebonde, e disse:

                                            Splende al plenilunïo l'orto; il melo
                                            trema appena d'un tremolio d'argento...
                                            Nei lontani monti color di cielo
                                                                sibila il vento.


                                            Mugghia il vento, strepita tra le forre,
                                            su le quercie gettasi... Il mio non sembra
                                            che un tremore, ma è l'amore, e corre,
                                                                spossa le membra!

                                            M'è lontano dalle ricciute chiome,
                                            quanto il sole; sì, ma mi giunge al cuore,
                                            come il sole: bello, ma bello come
                                                                sole che muore.

                                            Dileguare! e altro non voglio: voglio
                                            farmi chiarità che da lui si effonda.
                                            Scoglio estremo della gran luce, scoglio
                                                                su la grande onda,



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