Page 145 - Poemi conviviali
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udiva lunghi gemiti marini
di conche, e, tra il tintinno della cetra,
timpani cupi, cimbali argentini.
VIII
Gog e Magog tremava; e le sue donne
dissero: «Non ha madre Egli, cui dolce
gli sia tornare, pieno d'ambra e d'oro?
non figli, greggi? non fiorenti mogli
presso cui, sazio di narrar, si corchi?
Forse hanno a sdegno lui così bicorne!
Dunque e perché non scende Egli dal monte
né prendesi una dalle nostre torme,
che gli sia bestia, tra Gog e Magog?»
IX
Gog e Magog tremava... Uno dei nani
cauto trovò gli stolidi giganti.
«Noi moriamo, o giganti, ed Egli no.
Io che muovo gli orecchi come i cani,
intesi cose. Non c'è sempre avanti
Zul-Karnein. A volte a Rum andò.
Parte col sole. A un fonte va, di stelle
liquide, azzurro. Con le due giumelle
v'attinge vita. Ogni cent'anni un po'.»
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