Page 147 - Poemi conviviali
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non una tua sorella, che la secchia
                                            abbandonò vuota sul fonte, e corse
                                            ansando in casa alla tua madre vecchia?


                                            Or fa, divino ariete, sonare
                                            le trombe! Al suono delle tue fanfare
                                            l'uom ci si desta, e poi... non dorme più.»


                                                            XIII


                                            E gli uomini ulularono: «Ha bevuto
                                            in Rum al fonte delle stelle azzurro!
                                            Zul-Karnein è sempre ciò che fu.»


                                            E lor fu in odio ogni altra vita, e il frutto
                                            d'ogni altro ventre; e il rosso sangue munto
                                            bevvero alle bisonti, alle zebù.

                                            Né più sonava per la valle un muglio.
                                            Non sonò più, Gog e Magog, che l'urlo
                                            interminato delle tue tribù.



                                                            XIV

                                            Ma sì, partì Zul-Karnein, nel fuoco
                                            d'un vespro: per il monte erano stese
                                            porpore cupe a margini di croco.


                                            Nel cocchio d'oro folgorando ascese
                                            l'Eroe; nell'ombra lontanò tra un gaio
                                            ridere di berilli e di turchese,



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