Page 148 - Poemi conviviali
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Un balenìo di cuspidi d'acciaio,
                                            un'eco d'inni che tremola ed erra
                                            qua e là... Tacque infine irto il ghiacciaio.


                                                            XV

                                            Tre anni attese il Tartaro, tre anni
                                            spiò l'arrivo degli stessi draghi
                                            dagli occhi d'oro sopra la montagna

                                            tacita e sola. Il Tartaro guardava,
                                            né già temeva, e più sentìa la fame
                                            e l'ira, e con man d'orso per la valle

                                            svellea betulle, sradicava ontani.
                                            Ma vide gli occhi degli stessi draghi
                                            la terza volta, e venne alla montagna.


                                                            XVI

                                            A piè delle Mammelle d'Aquilone
                                            giunsero cauti. E il vecchio nano astuto
                                            con mani e piedi rampicò sui tufi.

                                            E vide in cima un grande padiglione
                                            come di tromba, e vi scivolò muto:
                                            v'udì soffi, vi scorse occhi di gufi.

                                            Un nido immondo riempiva il vuoto
                                            di quella tromba. Un grande gufo immoto
                                            v'era, due ciuffi in capo irti, da re.




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