Page 55 - Lo scarabeo d'oro
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nelle vicinanze dell’isola di Sullivan di una casa che
           portasse il nome di Albergo del vescovo; intendendo la
           vecchia voce «hostel» per «hotel». Non avendo ottenuto
           a questo riguardo nessuna informazione, ero sul punto
           di allargare la sfera delle mie ricerche e di procedere in
           maniera piú sistematica, quando una mattina mi saltò in
           mente che le parole
                                   bishop’ hostel
           potevano benissimo aver rapporto con un’antichissima
           famiglia a nome Bessop che da tempo immemorabile è
           in possesso di un’antica casa da signore a quattro miglia
           circa a nord dell’isola. Mi recai dunque alla piantagione,
           e ricominciai le mie ricerche fra i negri piú vecchi del
           posto. Finalmente una donna delle piú vecchie mi disse
           d’avere inteso parlare di un posto detto «Bessop’s ca-

           stle», Castello di Bessop, e che credeva bene di potermi-
           ci condurre: ma che non era né un castello, né un alber-
           go, ma un’alta roccia.
              «Le offrii di pagarla bene per il suo disturbo e, dopo
           qualche esitazione, acconsentí  ad accompagnarmi fino
           al luogo preciso. Trovato il quale senza grandi difficoltà,
           accomiatai la donna, e presi a esaminare il luogo. Il ca-
           stello consisteva in un cumulo irregolare di picchi e di
           rupi, una delle quali era assai notevole tanto per l’altez-
           za quanto per il suo aspetto isolato e come artificiale.
           Mi arrampicai sulla cima, ma una volta lí, non sapevo
           proprio piú quel che mi rimanesse da fare.
              «Mentre ero assorto nelle riflessioni, i miei occhi cad-
           dero sopra una stretta sporgenza nella faccia orientale


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