Page 56 - Lo scarabeo d'oro
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della rupe, circa un metro al di sotto della vetta sulla
quale mi trovavo. Questa sporgenza si spingeva infuori
per un 18 pollici e non aveva piú d’un piede di larghez-
za. Una nicchia scavata nel picco sopra di essa le dava
una certa somiglianza con le seggiole a schienale conca-
vo di cui si servivano i nostri avi. Non dubitai che quella
fosse la “seggiola del diavolo” a cui alludeva il mano-
scritto, e mi parve d’essere oramai padrone di tutto il se-
greto dell’enigma.
«Sapevo che il “buon vetro” non poteva significare
altro che un buon cannocchiale; i nostri marinai ben di
rado adoperano la parola glass in altro senso. Capii
quindi subito che bisognava servirsi d’un buon cannoc-
chiale da un punto di vista ben definito che non ammet-
teva variante alcuna. Né ebbi la minima esitazione a
credere che le frasi “41 gradi e 13 minuti” e “nord-est
quarto di nord” dovevano dare la direzione per puntare
il cannocchiale. Eccitatissimo da queste scoperte, volai
a casa, mi procurai un cannocchiale e ritornai alla roc-
cia.
«Mi lasciai scivolare sulla sporgenza, e trovai che era
impossibile starvi seduti se non in una data posizione. Il
fatto confermò la mia congettura. Mi misi allora a ser-
virmi del cannocchiale. Naturalmente i “41 gradi e 13
minuti” non potevano riferirsi che alla elevazione sul-
l’orizzonte visibile, poiché la direzione orizzontale era
chiaramente indicata dalle parole “nord-est quarto di
nord”. Stabilii questa direzione per mezzo di una busso-
la tascabile; poi, appuntando il piú esattamente possibile
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