Page 58 - Lo scarabeo d'oro
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ritrovarlo. Quel che mi sembra la cosa piú ingegnosa in
           tutta questa faccenda è il fatto (perché ripetendo l’espe-
           rimento mi convinsi che era un fatto) che l’apertura cir-
           colare in questione non è visibile da altro punto che dal-
           la stretta sporgenza sul fianco della rupe.
              «In quella spedizione all’“albergo del vescovo” ero
           stato accompagnato da Jupiter il quale, senza dubbio, da
           qualche settimana andava osservando la mia aria preoc-
           cupata e astratta, e metteva una cura particolare a non
           lasciarmi mai solo. Ma il giorno seguente alzandomi di
           buonissima ora riuscii a sfuggirgli e mi recai sulle colli-
           ne in cerca dell’albero. Con molto sforzo lo ritrovai. La
           notte, quando tornai a casa, il mio domestico era sul
           punto di bastonarmi. Il resto dell’avventura lo conoscete
           bene come me.»

              — Suppongo — dissi — che nel primo tentativo di
           scavo avete sbagliato il posto in seguito alla stupidità di
           Jupiter che lasciò cadere lo scarabeo dall’occhio destro
           anzi che dal sinistro.
              — Precisamente. L’errore fece una differenza di due
           pollici circa rispetto alla palla (vale a dire rispetto alla
           posizione del piolo conficcato vicino all’albero); se il te-
           soro fosse stato nascosto nel punto segnato dalla palla,
           l’errore sarebbe stato di poco momento; ma la «palla» e
           il punto piú vicino dell’albero, erano soltanto due punti
           per stabilire la linea di direzione; naturalmente l’errore,
           per quanto trascurabile al principio, aumentava propor-
           zionatamente alla lunghezza della linea; arrivati a cin-
           quanta piedi di distanza ci aveva fatto perdere del tutto


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