Page 9 - Morella
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«È il giorno dei giorni,» ella disse nel mentre mi av-
vicinavo «il giorno dei giorni per vivere o per morire. È
un giorno di bellezza per i figli della terra e della vita,
oh! ma anche più bello per le figlie del cielo e della
morte!»
Io la baciai sulla fronte ed essa continuò:
«Sto per morire, tuttavia vivrò.»
«Morella!»
«I giorni nei quali tu avresti potuto amarmi, non sono
mai stati; ma colei che abborristi in vita, adorerai mor-
ta.»
«Morella!»
«Ti ripeto che muoio. Ma ho meco un pegno di quel-
l’affetto – ah! così poco! – che tu hai provato per me,
per Morella. E quando il mio spirito s’involerà, vivrà la
creatura – tua e mia – di Morella. Ma i giorni della tua
vita saranno giorni d’affanno, quell’affanno che è la più
duratura delle impressioni, come il cipresso è il più resi-
stente degli alberi. Le ore della tua felicità sono passate;
la gioia non si raccoglie due volte nella vita, come le
rose di Pesto che fioriscono due volte all’anno. Tu non
giocherai più col tempo il gioco dell’eroe di Teo; ma,
poiché ignori il mirto e la vite, porterai dovunque con te
sulla terra il tuo sudario, come il musulmano alla Mec-
ca.»
«Morella!» gridai «Morella! Come sai tu questo?»
Ma ella voltò via il viso sul guanciale, un tremito legge-
ro le corse le membra e io non udii più la sua voce.
Però, com’ella aveva predetto, la sua creatura – alla
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