Page 54 - I delitti della rue Morgue
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sto con ogni cura. Aspettava che la bestia guarisse di
una ferita al piede che si era fatta a bordo con una
scheggia, per poi venderla.
Tornando a casa, la notte o meglio il mattino del de-
litto, da una festa di marinai, trovò la bestia nella sua ca-
mera da letto, scappata dal camerino accanto dove egli
credeva di averla chiusa con sicurezza. Rasoio alla
mano e col viso insaponato, quella si era seduta davanti
a uno specchio e cercava di radersi, come senza dubbio
aveva visto fare al suo padrone, guardando dal buco del-
la serratura dello stanzino. Atterrito al trovare un’arma
cosí pericolosa nelle mani d’un animale tanto feroce e
capacissimo di servirsene, il marinaio per qualche mo-
mento non aveva saputo che partito prendere. Di solito,
anche nei peggiori accessi di furore, gli era riuscito di
domare l’animale a colpi di frusta, e anche questa volta
finí per ricorrere a questo partito. Ma non appena l’O-
rang-utang vide la frusta, attraversò la porta della came-
ra, saltò sulle scale e di lí, approfittando di una finestra
che disgraziatamente era aperta, nella via.
Disperato, il francese prese a inseguirlo; la scimmia,
sempre col rasoio in mano, ogni tanto si fermava e, vol-
tatasi, faceva dei gesti all’inseguitore. Quando poi si ve-
deva quasi raggiunta riprendeva la corsa. La caccia durò
cosí molto a lungo. Potevano essere le tre del mattino e
le strade erano profondamente tranquille. Passando da
un vicolo dietro alla Rue Morgue l’attenzione della be-
stia fu attirata dalla luce che usciva dalla finestra aperta
della camera di Madame L’Espanaye, al quarto piano
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