Page 56 - I delitti della rue Morgue
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alla finestra e, a giudicare dal tempo trascorso fra l’in-
gresso della bestia e le prime grida, è probabile che non
si accorgessero subito di essa. Lo sbattere della persiana
sarà stato da loro attribuito al vento.
Quando il marinaio guardò nella stanza, il gigantesco
animale aveva afferrato Madame L’Espanaye per i ca-
pelli (che aveva disciolti perché se li era pettinati) e an-
dava agitando il rasoio intorno alla sua faccia, imitando
i movimenti di un barbiere. La figlia era prostrata a ter-
ra, immobile: era svenuta. Le grida e il dibattersi della
vecchia signora (intanto le venivano strappati i capelli
dal capo) ebbero l’effetto di cambiare in furore le dispo-
sizioni probabilmente pacifiche dell’Orang-utang. Con
un colpo deciso del suo braccio muscoloso le staccò
quasi la testa dal busto. La vista del sangue mutò la sua
rabbia in frenesia. Digrignando i denti, e mandando
fiamme dagli occhi, si gettò allora sul corpo della giovi-
netta, e affondò le terribili granfie nella sua gola senza
allentare la stretta sino a quando non fu spirata. Fu allo-
ra che i suoi occhi spalancati e selvaggi si voltarono ver-
so la spalliera del letto, sopra alla quale appariva la fac-
cia del padrone, irrigidita dal terrore. La furia della be-
stia che, senza dubbio, si ricordava della temuta frusta,
si cambiò immediatamente in paura. Sapendo bene di
aver meritato un castigo, parve che volesse nascondere
il suo sanguinoso operato; in un accesso d’agitazione
nervosa si mise a saltare per la camera rovesciando e
spezzando i mobili a ogni movimento, e asportando i
materassi dal letto. In conclusione, prima afferrò il cor-
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