Page 60 - Odi e Inni
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lungo il confine, immenso azzurro, sole
                         tra l’aria e il vuoto, tra la terra e il sole.



                         Hanno sognato forse nella notte!

                         Battono l’ala contro la parete
                         dei borri, presso l’orlo delle grotte.



                         Ad ogni tonfo che l’eco ripete,
                         sbalzano su, guardando fise in fondo

                         dei cupi abissi, guardando inquiete


                         subito in cielo; con orror profondo

                         solcano a sghembo, spaurite, il Gondo:



                         hanno esplorato i monti, hanno gridato
                         alle montagne; con insonne cuore
                         mirano il cielo immobile e stellato:



                         palpitano alle raffiche sonore,

                         tremano d’una nuvola, d’un tuono
                         ch’a un tratto scoppia e lungamente muore;



                         posate ognuna sur un irto cono
                         mirano gli astri, se ne venga un suono...



                         se ancora appaia, cresca agli occhi, e passi
                         forte rombando, un essere terreno...

                         colui che ascende ma strisciando ai sassi,



                         colui che sogna e non è mai sereno,
                         colui che pensa, ma non vola, bruto
                         dannato al suolo dove rode il freno;



                         che in cielo, un dì, mirabilmente muto

                         passar fu visto, come Dio, seduto!


                         un uomo! l’uomo alato! che discese

                         e che sparì. Dietro le roccie nere,
                         ei discendea con le grandi ali tese





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