Page 56 - Odi e Inni
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Tu tra i pianeti e i Soli, eri com’angue
                         che uccide e passa. A questa nera Terra

                         dicevi il tristo ribollir del sangue,



                         l’ombre vaganti, i gridi da sotterra,
                         tutti gli affanni, tutte le sventure,
                         tutti i delitti: incendi, stragi, guerra.



                         All’uomo, dietro le montagne oscure

                         e gl’irti rocchi, tu mostravi un luogo:
                         la sua città. Razzavi come scure



                         e fumigavi lenta come un rogo.





                                                           IV



                         Egli guardò. Non vide che una selva
                         oscura, e sopra il sonno delle genti

                         del mondo reo sentì latrar la belva.


                         Vide l’abisso con racchiusi i venti,

                         le fiamme e il gelo, e la perpetua romba
                         delle grandi acque, e lo stridor dei denti.



                         Udì l’alto silenzio che rimbomba
                         eternamente; e il lume del sentiero

                         scòrse, ch’è tra le stelle e la gran tomba.



                         Egli era il peregrino del Mistero.
                         E tu la morte gli accennasti, ed esso
                         la vide, e l’abbracciò col suo pensiero,



                         e sì l’uccise nel potente amplesso.





                                                            V



                         Ma tu sdegnosa ti spargevi avanti,

                         torva Cometa, in un diluvio rosso


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