Page 136 - Odi e Inni
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e il ristare e l’andare e venir lento
                         di gente che ha finito,

                         e il rombazzo e il garrito
                         da un capo all’altro della via maestra

                         di bimbi su e giù per il villaggio;
                         dove, all’ultimo raggio,
                         sol essa ormai lavora

                         e cuce e cuce ancora alla finestra.



                         CORO Uno... due... tre:
                         spicca un salto, che tocca a te!



                         Lungo, o Sabato, voi siete!
                         Tutto il dì su quelle panche!

                         Vedevamo le comete,
                         le comete bianche bianche,
                         che s’alzavano da sé...



                         Compitavi sopra un ramo,

                         ce... ce... ce... canipaiola!
                         come noi che cantavamo
                         su le panche della scuola,

                         ci e ce, e ci e ce.



                         Tutto il giorno abbiamo detto
                         dentro noi, ma forte forte:
                         Deh! facciamo un po’ a filetto!

                         deh! apriteci le porte,
                         novì novì novè...



                         Ora a niente si può fare,
                         ch’è già tardi e il sole cade,

                         e la lucciola già pare
                         sopra i grani, per le strade...

                         lucciola, lucciola, vieni a me!


                         Rosetta nella dolce ombra che cresce

                         con quel ronzìo canoro,
                         di gente e di monelli,





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