Page 138 - Odi e Inni
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E dorme già, tranquilla.
                         La falce della luna

                         in mezzo all’aria bruna ora sfavilla.



                         Ai gravi tocchi dell’Avemaria
                         ora è successo il doppio, un’allegria,
                         un tintinno, un sussurro,

                         un dondolar di tutto il cielo azzurro.
                         Rosetta dorme... ed esce dalla chiesa

                         tra quel festivo scampanìo che suona
                         per lei che s’abbandona
                         sul braccio del suo sposo e suo signore,

                         del gentil muratore
                         che sa tanti stornelli, e che l’ha presa.

                         Escono dalla chiesa
                         tra un odor di viole
                         gialle ed un grande abbarbagliar di sole.



                         LUI Come sei bella così vestita!

                         il filugello fila per te!
                         LEI Chi lo sapeva, cara mia vita,
                         che fossi il caro figlio del re?






                         LUI Sempre era chiusa la tua finestra...
                         LEI E tu passavi...
                         LUI Dunque eri desta?

                         LEI E tu cantavi, Fior di ginestra...
                         LUI Sentivi?

                         LEI Il suono d’ogni tua pesta!
                         LUI Forse temevi...
                         LEI Chi ama, teme.

                         lui Amavi...
                         lei Ed ora m’hai persuasa.

                         lui Non vedo l’ora d’essere insieme
                         nella mia... dico, tua, nostra casa!



                         Ci son colonne con le ghirlande
                         d’oro: in cucina tutti i suoi rami





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